Camorra, il pentito: ‘Vendeva droga senza il permesso dei Vastarella, si salvò da morte sicura grazie alla polizia’

“Ricordo che recentemente “Lelluccio o’ femmenell” mi ha riferito che dovevano ammazzare un ragazzo…omissis… questa persona doveva essere ammazzata perché vendeva ashish nella Sanità a domicilio, previa richiesta telefonica, senza aver richiesto il permesso al clan Vastarella a cui avrebbe dovuto pagare la tangente settimanale oltre a rifornirsi di stupefacente almeno una volta al mese; inoltre aveva anche sottratto molti cliente al cognato di Peppe Tolomelli tale Giggione Tagliatela che gestisce, insieme a suo figlio Costantino, la più importante piazza di fumo nella Sanità che si trova sulla salita delle Fontanelle verso Materdei; il fatto sarà successo tra il 2015/16; questo…omissis… fu attirato in una trappola perché chiamato per un rifornimento da effettuare a Capodimonte dove lo stavano aspettando invece gli uomini dei Vastarella e dei Sequino anche se non so indicarli con precisione a parte “Lelluccio o’ Femmenell”.omissis come vide che era una trappola immediatamente scappò in sella del ciclomotore per la Sanità e “si buttò nelle braccia dei militari” che stazionavano, e tuttora stazionano, fuori la chiesa di San Vincenzo dove fu ammazzato Genny Cesarano; in quella occasione fu fermato, forse dai Carabinieri della Compagnia Stella, “Lelluccio o’Femmenell” che non fu arrestato perché non era armato né fu denunciato dal ragazzo ma di sicuro faceva parte del gruppo che lo avrebbe dovuto punire”. Il fallito agguato a uno spacciatore che non pagava il pizzo al clan Vastarella è un altro dei tanti episodi inediti raccontati dal pentito Rosario De Stefano sugli ultimi anni della storia criminale al rione Sanità. I suoi racconti sono contenuti nelle 391 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Francesca Ferri con la quale il mese scorso è finito in carcere tutto il vertice dei Vastarella. Il pentito racconta l’episodio parlando del ruolo e della partecipazione nel clan di Vastarella, di Antonio Stella, detto Lelluccio o femmenell e del figlio Antonio. Ecco il suo racconto: 
“…riconosco la persona ritratta nella foto come Toni il figlio di Lelluccio detto “o’Femmenel”…questa persona fa parte del clan Vastarella ed è il braccio destro di Antonio Vastarella anzi il suo guardia spalle e dove c’è Antonio Vastarella c’è anche Antonio Stella. Le frequentazioni sono durature e Tonino Stella ha frequentato il clan sin dal momento della sua nuova formazione; deve sapere che quando i Vastarella e comunque i familiari liberi negli anni 2000 furono allontanati dalla Sanità, cioè cacciati dalle loro case, fu allontanata anche la famiglia di Antonio Stella e quando poi sono ritornati i Vastarella nella Sanità nel 2012/13, anche la famiglia Stella è ritornata nella Sanità a dimostrazione dello stretto legame tra le due famiglie e della partecipazione di Antonio ed del padre Lelluccio al clan Vastarella… riconosco la persona ritratta nella foto come Raffaele detto “Lelluccio o’femmenell”…lelluccio ha sempre fatto parte del clan Vastarella ed è un fedelissimo di Patrizio Vastarella; ricordo in particolare, anche se è una vicenda che ho già riferito in precedenza, che una volta Lelluccio ebbe in consegna un certo quantitativo di cocaina che doveva consegnare ad un piazza di spaccio; successe che Lelluccio riuscì a sottrarne una certa quantità per il proprio uso e per tale sgarro fu sparato da mio cognato Toscano Vincenzo nel polpaccio di una gamba dietro all’ospedale San Gennaro dei Poveri e fu poi accompagnato dallo stesso sparatore al pronto soccorso dell’ospedale predetto. Lelluccio doveva essere ammazzato ma poiché era cresciuto con la famiglia Vastarella, Patrizio decise di dargli un avvertimento facendolo sparare nelle gambe. Ricordo ancora che Lelluccio o’Femmenell partecipò ad una stesa che il clan Vastarella fece prima dell’uccisione di mio cognato e prima del sequestro del Golf bianco carico di armi; era un’azione dimostrativa contro Misso, Pirozzi, Savarese e Sequino; quella volta il gruppo era formato da me, Lello Vastarella, Lello Topo, “Lelluccio o’Femmenell”, Enzo Staterini, mio cognato Toscano Vincenzo, Patrizio Vastarella e Girolamo. A bordo di quattro scooter ci portammo alla via Santa Maria Antesaecula ed eravamo tutti armati con pistole, un mitra M/12, un Ak 47 ed un fucile a pompa; ricordo che dietro di me c’era Lello Vastarella che con l’M/12 sparò in direzione del balcone dell’abitazione di Pirozzi credendo che fosse affaciato Giulio Pirozzi ma in realtà si trattava del padre Enzo; nell’occasione sparammo anche nel vicolo lì vicino dove vivevano i Sequino. Le ricordo che “Lelluccio o’Femmenell” ha partecipato con mio cognato Toscano e con Salvatore Vigna all’atto intimidatorio nei confronti di “Totonn e’Tata”.

Rosaria Federico

 7. continua

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 (nel riquadro Antonio Stella)

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