Camorra, i pentiti: ‘Zagaria era sfuggito alla cattura perché aveva mandato il fratello nel bunker’

In attesa del Riesame emergono nuovi particolari sulla storia dei legami tra i fratelli Nicola e Vincenzo Inquieto e il super boss dei Casalesi, Michele Zagaria. La Dda contesta a Nicola Inquieto la partecipazione alla fazione Zagaria del clan dei casalesi, con il compito di collocarsi quale soggetto avente il ruolo di intestatario o comunque di formale
titolare di attività imprenditoriali in realtà riconducibili al boss. “Tali attività-scrive il gip Federica Colucci nelle 324 pagine dell’ordinanza dii custodia cautelare-si pongono come momenti attraverso i quali il clan controlla le attività economiche e le utilizza per
investire i proventi illeciti derivanti dalle attività dell’organizzazione, nonché quale strumento per ripulire i citati proventi ottenendone, altresì, occasione per produrre ulteriori redditi”. Vincenzo Inquieto fu arrestato insieme con il boss il 7 dicembre del 2011 e poi scarcerato nel 2015 per espiazione della pena. In uno dei suoi tanti verbali il pentito Antonio iovine o’ ninno ha raccontato: ” Basti pensare che INQUIETO Vincenzo, persona a casa della quale è stato  catturato Michele ZAGARIA, gli era stato presentato da DE LUCA Augusto, fratello di ERNESTO, entrambi cugini di MASSIMILIANO. Il loro rapporto risale addirittura al 1997-1998 data dalla quale Michele ZAGARIA ha usufruito dell’appoggio della famiglia INQUIETO. Infatti si è anche servito del fratello Nicola, acquistando a suo nome una casa a San Cirpiano dove poi fu rinvenuto il fratello Zagaria Carmine e dove fu scoperto un nascondiglio. Dopo il rinvenimento, per allentare la tensione delle forze dell’ordine, ZAGARIA Michele allontanò INQUIETO Nicola mandandolo in Romania così affidandosi nuovamente al fratello Inquieto Vincenzo”.

Ma ancora più preciso ed esplicito sui rapporti tra Vincenzo Inquieto e Michele Zagaria è stato invece il collaboratore di giustizia Massimiliano Caterino vero uomo ombra del superboss. Ha raccontato Caterino:”Tornando alla famiglia Inquieto so che a Nicola Inquieto è stata finanziata da Michele Zagaria l’apertura di un negozio di telefonia ed elettrodomestici, nel 2000. Successivamente, nel 2004 – 2005 fu trovato dalle forze dell’ordine., a casa di INQUIETO Nicola, a via Po a San Cipriano d’Aversa, Carmine Zagaria. Era in costruzione un bunker e in quell’abitazione ci sarebbe dovuto essere anche Michele Zagaria per un sopralluogo sul posto. Ma poiché Michele Zagaria si fidava molto del fratello Carmine e di me, fu mandato il fratello e lui si salvò dalla cattura. Quella mattina io vidi la co11fusione nella strada di via Po ed andai ad avvisare Pasquale Zagaria il quale appresa la notizia sbiancò in volto temendo che era stato catturato il fratello. Si allontanò e dopo una decina di minuti. ritornò rinfrancato dicendo che avevano trovato solo Carmine .

E in un secondo verbale dell’ottobre 2016 sempre Caterino racconta: ” In relazione ad INQUIETO Nicola, ho già riferito circa l’irruzione che i Carabinieri di Casa[ di Principe fecero all’interno dell’appartamento di via Po di San Cipriano, dove era in costruzione un bunker. In questo appartamento, prima di Nicola, ci abitava Vincenzo Inquieto. Tornando al bunker ed al giorno della perquisizione, rispetto a quanto già riferito, devo precisare che io pensavo che Michele fosse ali ‘interno dell’abitazione perché non lo vedevo dal giorno prima, perciò mi recai da Pasquale ZAGARIA dicendogli che i Carabinieri avevano arrestato proprio Michele ZAGARIA. Poi seppi che di fatto che Michele ZAGARIA aveva cambiato idea all’ultimo momento e si era recato in un ‘altra abitazione… l’immobile di San Cipriano D’aversa in via Po ove fu rinvenuto un bunker nel 2004  è attualmente intestato a mio fratello Palmiro e so non essere più di Michele ZAGARIA, perché mio fratello l’ha acquistata con soldi a lui prestati o donati da nostri familiari, me compreso. La casa fu acquistata al prezzo di 120.000 euro e questi soldi furono dati a Carmine ZAGARIA, in quanto, questi, rappresentante del fratello Michele, vero proprietario dell’immobile. lo ho consegnato per conto di mio fratello Palmiro 10.000 euro a Carmine ZAGARIA, in quanto, alla fine, mancava solo questa cifra per completare i 120.000 euro richiesti. Il resto della somma, come dicevo, fu consegnata a mio fratello da mia sorella Angela per circa 20-30.000 euro in contanti; dalla famiglia della moglie di Palmiro per circa 30-40.000 euro e da una serie di assegni post datati dello stesso Palmiro. Fui io a invogliare Palmiro ad acquistare questa abitazione perché ritenni l’acquisto della stessa un ottimo affare, sia per la cifra complessiva concordata e sia perché Michele ZAGARIA, al quale mi ero rivolto a tale scopo, mi disse,, in relazione alle modalità di pagamento “fai tu”.

 Rosaria Federico

 @riproduzione riservata

 (nella foto grande il boss Michele Zagaria al momento della cattura e nei riquadri da sinistra Antonio Iovine, Massimiliano Caterino, Giuseppe Inquieto, Nicola Inquieto)

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