Il nuovo Dpcm prima del lock down: dai ristoranti, allo sport, alle visite. TUTTI I DIVIETI

dpcm lockdownIl nuovo Dpcm prima del lock down: dai ristoranti, allo sport, alle visite. TUTTI I DIVIETI
STOP RISTORANTI ALLE 24, ALLE 21 SENZA SERVIZIO AL TAVOLO
Bar, ristoranti, pub, gelaterie e tutte le attività di ristorazione potranno restare aperti fino alle 24 o fino alle 21 se non c’è servizio al tavolo. E’ quanto si legge nell’ultima versione del Dpcm, stilato al termine della riunione della cabina di regia con le Regioni e che LaPresse ha potuto visionare. L’apertura è consentita se “le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi”. Consentite le attività “delle mense e del catering continuativo, la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le ore 21 e fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. POL NG01 Ntl/Ddn/gar 122238 OTT 20
OBBLIGO MASCHERINA, RACCOMANDATA IN CASA SE CI SONO NON CONVIVENTI
“Ai fini del contenimento della diffusione del virus Covid-19, è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande, e con esclusione dei predetti obblighi: a) per i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva; b) per i bambini di età inferiore ai sei anni; c) per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonchè per coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità”. Si legge nella bozza del Dpcm allo studio del governo. “E’ fortemente raccomandato l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi”, si legge.
 ‘NO ACCOMPAGNATORI PAZIENTI IN PRONTO SOCCORSO’
“E’ fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto”. Lo prevede, all’articolo 1, la bozza del Dpcm anti-Covid.
‘OBBLIGO DISTANZA INTERPERSONALE DI ALMENO UN METRO’
“È fatto obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. Si legge nella bozza del Dpcm che sarà varato dal governo.
‘LIMITATO ACCESSO A PARENTI E VISITATORI IN RSA’
“L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”. Lo prevede la bozza del Dpcm anti-Covid.
 ‘IN CARCERE CASI SINTOMATICI ISOLATI DA ALTRI DETENUTI’
“I casi sintomatici dei nuovi ingressi sono posti in condizione di isolamento dagli altri detenuti”. Lo stabilisce all’articolo 1 la bozza del nuovo Dpcm anti-Covid. “Tenuto conto delle indicazioni fornite dal ministero della Salute, d’intesa con il coordinatore degli interventi per il superamento dell’emergenza coronavirus – si legge inoltre -, le articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale assicurano al ministero della Giustizia idoneo supporto per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19, anche mediante adeguati presidi idonei a garantire, secondo i protocolli sanitari elaborati dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute, i nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni”.
A CASA CON 37,5° DI FEBBRE E NO ASSEMBRAMENTI 
“Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure: a) i soggetti con infezione respiratoria caratterizzata da febbre (maggiore di 37,5°) devono rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio medico curante; b) l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rigoroso rispetto del divieto di assembramento di cui all’ art. 1, comma 8, primo periodo, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33 , nonché della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro; è consentito l’accesso dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto nel rispetto delle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia”. Si legge nella bozza del Dpcm che sarà varato dal governo.
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 SOSPESI VIAGGI D’ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE
Il dpcm che al momento e’ all’esame delle regioni prevede che “sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attivita’ inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonche’ le attivita’ di tirocinio di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 10 settembre 2010, n. 249, da svolgersi nei casi in cui sia possibile garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie e di sicurezza vigenti”.
IN DPCM NON C’E’ DIDATTICA A DISTANZA
La didattica a distanza non è prevista dal Dpcm su cui sta lavorando il governo, neppure per gli istituti superiori. E’ quanto spiegano fonti di governo. Ad avanzare la proposta di tornare alla DAD per le scuole superiori erano state oggi alcune Regioni.
‘CONSENTITO SPORT ALL’APERTO CON DISTANZA SICUREZZA 2 METRI’ 
“E’ consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti”. Si legge nella bozza di Dpcm che sarà varato dal governo.
‘INGRESSI DILAZIONATI IN NEGOZI, SI RESTA SOLO TEMPO PER ACQUISTI’
Distanziamento di almeno un metro e ingressi dilazionati nei negozi, in modo che i clienti restino all’interno il tempo strettamente necessario agli acquisti. E’ quanto prevede all’articolo 1 la bozza del nuovo Dpcm anti-Covid. “Le attività commerciali al dettaglio – si legge – si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni; le suddette attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10. Si raccomanda altresì l’applicazione delle misure di cui all’allegato 11”.
‘SI’ A MENSE E CATERING, CONSEGNA A DOMICILIO E ASPORTO’ 
Sì a mense e catering, consegna a domicilio e asporto. Lo prevede la bozza del nuovo Dpcm anti-Covid. “Continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, nei limiti e alle condizioni di cui al primo periodo – si legge – Resta anche consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le ore 21 e fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.
 PER ATLETI DALL’ESTERO TEST MOLECOLARE O ANTIGENICO PRIMA DELL’ARRIVO 
“Al fine di consentire il regolare svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali organizzate sul territorio italiano da Federazioni sportive nazionali e internazionali, Discipline sportive associate o Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI o dal CIP, che prevedono la partecipazione di atleti, tecnici, giudici e commissari di gara, e accompagnatori provenienti da paesi per i quali l’ingresso in Italia è vietato o per i quali è prevista la quarantena, questi ultimi, prima dell’ingresso in Italia, devono avere effettuato un test molecolare o antigenico per verificare lo stato di salute, il cui esito deve essere indicato nella dichiarazione di cui all’art. 5, comma 1, e verificato dal vettore ai sensi dell’art. 7. Tale test non deve essere antecedente a 72 ore dall’arrivo in Italia e i soggetti interessati, per essere autorizzati all’ingresso in Italia, devono essere in possesso dell’esito che ne certifichi la negatività e riporti i dati anagrafici della persona sottoposta al test per gli eventuali controlli. In caso di esito negativo del tampone i soggetti interessati sono autorizzati a prendere parte alla competizione sportiva internazionale sul territorio italiano, in conformità con lo specifico protocollo adottato dall’ente sportivo organizzatore dell’evento”. Si legge nella bozza del Dpcm che sarà varato dal governo.
‘SI’ SERVIZI A PERSONA SE PER REGIONI COMPATIBILI CON STATO EPIDEMIA’
“Le attività inerenti ai servizi alla persona sono consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi”. Lo prevede la bozza del nuovo Dpcm anti-Covid. “Detti protocolli o linee guida – prosegue la bozza – sono adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10; resta fermo lo svolgimento delle attività inerenti ai servizi alla persona già consentite sulla base del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020”.
‘TEATRO, CINEMA E CONCERTI MASSIMO 1000 PERSONE ALL’APERTO E 200 AL CHIUSO’ 
“Gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Le attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10. Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui alla presente lettera. Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il Ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli spettacoli non all’aperto in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche o altri luoghi chiusi, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome”. Si legge nella bozza di dpcm che sarà varato dal governo.
‘VIETATE FESTE, PERMESSE QUELLE DOPO CERIMONIE CON MASSIMO 30 PERSONE’
“Restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. Sono vietate le feste in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto. Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose possono svolgersi con la partecipazione massima di 30 persone nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti”. Si legge nella bozza del Dpcm che sarà varato dal governo.
CORONVIRUS. BOZZA DPCM: RACCOMANDATO SMART WORKING, INCENTIVARE FERIE
In ordine alle attivita’ professionali il dpcm anticovid “raccomanda che esse siano attuate anche mediante modalita’ di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalita’ a distanza e che siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonche’ gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva”.
‘ACCESSO AI LUOGHI DI CULTO SENZA ASSEMBRAMENTI’ 
“L’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”. Si legge nella bozza del Dpcm che sarà varato dal governo. “Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni”, si sottolinea nel testo.
 ‘MUSEI APERTI CON INGRESSI CONTINGENTATI EVITANDO ASSEMBRAMENTI’ 
“Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’ art. 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 , è assicurato a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100.000 l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Il servizio è organizzato tenendo conto dei protocolli o linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome. Le amministrazioni e i soggetti gestori dei musei e degli altri istituti e dei luoghi della cultura possono individuare specifiche misure organizzative, di prevenzione e protezione, nonché di tutela dei lavoratori, tenuto conto delle caratteristiche dei luoghi e delle attività svolte; resta sospesa l’efficacia delle disposizioni regolamentari di cui all’articolo 4, comma 2, secondo periodo, del decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali 11 dicembre 1997, n. 507, che prevede il libero accesso a tutti gli istituti e ai luoghi della cultura statali la prima domenica del mese”. Si legge nella bozza del Dpcm che sarà varato dal governo.
LUNEDÌ 12 OTTOBRE 2020 23.23.11
 ‘SANIFICAZIONE LUOGHI LAVORO, ANCHE USANDO AMMORTIZZATORI
Per fare fronte all’emergenza coronavirus, la bozza del nuovo Dpcm anti-Covid in ordine alle attività professionali chiede “siano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio” e l’adozione di strumenti di protezione individuale “laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro come principale misura di contenimento”. Chiede inoltre che “siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali”.
 

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