Pompei, la Corte dei Conti UE sbagliò su Casa dell’Efebo. Il Mibact risponde alla senatrice La Mura

casa efebo“Ora la Corte dei Conti Europea dovrà rettificare quanto dichiarato sulla malagestione relativa ad alcune operazioni del Parco archeologico di Pompei. La sottosegretaria al Mibact Anna Laura Orrico ha infatti risposto alla mia interrogazione parlamentare con la quale chiedevo chiarimenti relativi alle due posizioni, discordanti tra loro, del Parco e della Corte”, così la senatrice pompeiana Virginia La Mura sul caso che ha visto la Corte dei Conti Europea dare parere negativo sulla gestione delle operazioni di restauro della cosiddetta Casa dell’Efebo degli scavi pompeiani.
La Corte criticava la mancata messa in sicurezza del sito in quanto il Parco non aveva installato in tempo un pannello, finanziato con fondi europei e previsto dal progetto, in grado di riparare gli affreschi da eventi meteorologici e turisti, e che proprio ciò aveva causato danni alla Domus. Il Parco rispose che il pannello non fu installato per consentire il prosieguo di ulteriori lavori di restauro e per altre valutazioni tecniche che andavano a salvaguardare il sito. “Due posizioni opposte, avevamo bisogno di chiarezza perché il Parco, insieme al Santuario, costituisce il centro pulsante dell’economia e dell’identità culturale di Pompei – continua La Mura -. Ora, con la risposta del Ministero, si fa finalmente chiarezza.
Infatti si chiederà alla Corte dei Conti Europea di rivedere e rettificare le posizioni espresse a riguardo, perché dalla documentazione analizzata è emerso che il Parco ha gestito correttamente le operazioni di restauro e tutela del sito. Bisogna sempre mantenere alta l’attenzione perché ciò che rimane è il fatto che le parti della domus restaurate hanno subito danni. Serve maggiore accortezza e responsabilità per la gestione di un bene patrimonio dell’umanità. Appena si insedierà il nuovo direttore del Parco lo incontrerò per augurargli buon lavoro e per conoscere il programma strategico per la città antica e come intenda interloquire con la città moderna. Le due realtà che compongono Pompei non possono vivere l’una senza l’altra”.
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Cronache della Campania@2016-2020

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