Corruzione e riciclaggio: carabiniere casertano arrestato con faccendiere vicino alla camorra

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Estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, falso, corruzione, riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico, rivelazioni di segreto d’ufficio, favoreggiamento reale, turbativa d’asta, sequestro di persona e detenzione e porto d’armi da fuoco oltre a reati in materia tributaria. Sono queste le accuse nei confronti di 12 persone colpite da misura cautelare (4 in carcere, 7 ai domiciliari ed un divieto di dimora) emesse su richiesta della Dda di Roma ed eseguite dalle squadre mobili di Latina, Lucca e Caserta, con il supporto della Divisione Anticrimine della Questura di Latina e del Reparto Prevenzione Crimine di Roma e Napoli.
Tra gli arrestati nell’operazione “Dirty Glass” figurano Pasquale Pirolo di Curti, finito in carcere, ed il carabiniere casertano Michele Lettieri Carfora, che in passato aveva prestato servizio presso il nucleo operativo della compagnia di Terracina, agli arresti domiciliari. Nell’ambito della stessa operazione sono finiti in cella il presidente del Terracina Luciano Iannotta, Luigi De Gregoris e Natan Altomare. Detenzione in casa, invece, per il colonnello dei carabinieri Alessandro Sessa, (già conivolto nell’inchiesta Consip) Franco Cifra, Antonio e Gennaro Festa, Thomas Iannotta e Pio Taiani mentre Ivano Stefano Altobelli è destinatario del divieto di dimora. Sequestrate 4 società.
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Cronache della Campania@2016-2020

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