Che rapporto c’è tra disturbi alimentari e psicologia?

I disturbi alimentari sono molto diffusi nella popolazione e riguardano tutte le fasce d’età. A differenza di tante patologie che hanno un’incidenza aumentata nella popolazione anziana, questi disturbi possono riguardare anche i più giovani e possono manifestarsi con quadri clinici differenti.
È stato dimostrato un rapporto tra i disturbi alimentari e la psicologia, infatti queste condizioni rientrano nell’ambito dei disturbi psicosomatici. Per giungere alla risoluzione del problema è utile affidarsi ad un professionista, ad esempio Fabio Meloni è un esperto di disturbi alimentari Roma. Grazie al supporto di un professionista ed al counseling psicologico sarà possibile gestire il proprio disturbo e tornare ad alimentarsi nella maniera corretta.
Disturbi alimentari: le caratteristiche psicologiche
I pazienti che soffrono di disturbi alimentari hanno alcune caratteristiche psicologiche peculiari. I problemi dell’alimentazione sono infatti correlati a delle alterazioni psicologiche rispetto al corpo, all’ambiente ed all’autoconsapevolezza.
I pazienti percepiscono in maniera distorta il senso di sazietà ed il senso di fame, il che comporta un’alimentazione non corretta. In alcuni casi ci sarà la tendenza a mangiare più del dovuto – si pensi, ad esempio, alle abbuffate tipiche della bulimia – in altri casi ci sarà invece la tendenza a non alimentarsi.
Le persone che soffrono di problematiche alimentari daranno anche eccessiva importanza all’aspetto fisico, preoccupandosi troppo del peso corporeo e della forma del corpo. In alcuni casi si può arrivare addirittura ad una percezione distorta del proprio corpo, che porta a non accettarsi e che va a peggiorare la situazione clinica del paziente.
Coloro che sono in sovrappeso non riescono ad accettare il loro corpo perché non si sentono belli. Il loro aspetto fisico si trasforma dunque in una caratteristica di cui vergognarsi e ciò può trasformare il cibo in un tentativo di stare meglio psicologicamente. Anche chi soffre di anoressia – con un peso corporeo inferiore rispetto al peso ideale – non accetta il suo corpo e fa di tutto per ridurre sempre di più il peso, considerando l’aspetto fisico fondamentale per raggiungere successo ed accettazione da parte degli altri.
Oltre alle alterazioni psicologiche rispetto al corpo ed al suo aspetto, i pazienti con disturbi dell’alimentazione hanno anche delle alterazioni psicologiche rispetto all’ambiente. In particolare, i pazienti hanno la continua necessità di ricevere dei feedback positivi dall’ambiente che li circonda, ma al contempo non vivono in maniera positiva questo rapporto con l’ambiente esterno, percependo una costante intrusività dell’ambiente stesso.
Per queste persone il giudizio degli altri ricopre un ruolo fondamentale, sono infatti sensibili alle critiche, anche quelle fatte in buona fede. L’eccessiva importanza data al giudizio degli altri deriva da una mancanza di sicurezza in sé stessi e soprattutto dalla mancata accettazione del proprio corpo e del proprio aspetto fisico.
Esiste poi un chiaro deficit di autoconsapevolezza, in particolare i pazienti che non si alimentano correttamente non riescono a capire quanto questi comportamenti alimentari possano essere dannosi per il loro corpo e la loro salute. L’aspetto fisico ed il peso corporeo sono visti come strumenti per ottenere successo ed accettazione, il che porta a concentrarsi eccessivamente su obiettivi sbagliati, piuttosto che lavorare per migliorare il proprio benessere.
Cronache della Campania@2019

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