Capodanno, Campania: divieti d’uso a ‘macchia leopardo’

C’e’ chi, come l’amministrazione di Caserta retta da Carlo Marino, ne ha normato l’uso in un regolamento di polizia urbana approvato il 12 luglio scorso, rendendo permanente il ‘no’; e c’e’ chi, come il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, li ha proibiti solo nella notte di San Silvestro e il primo dell’anno in un perimetro ristretto della citta’. Il divieto di sparare botti di Capodanno, legali o meno, in Campania e’ ancora una pratica diffusa a macchia di leopardo. A Mondragone, nel Casertano, la relativa ordinanza sindacale firmata dal primo cittadino, Virgilio Pacifico, e’ arrivata il 9 agosto, dopo le lamentele della cittadinanza per rumori ‘molesti’ e fuori controllo nelle ore notturne e il rischio per l’incolumita’ pubblico. L’ordinanza, con sanzioni dai 50 ai 300 euro, non riguarda solo per il periodo estivo, quando il fenomeno si accentua per le feste patronali e private; l’unica deroga pero’ e’ prevista proprio a Capodanno, oltre che per la festa del patrono della citta’. Ad Avellino l’ordinanza 618 firmata dal sindaco, Gianluca Festa, stabilisce che il divieto entri in vigore a partire dalle 21 di stasera fino alle 3 del primo gennaio. Multe salate a chi non rispettera’ le regole, fino a 500 euro.
A Portici (Napoli) il sindaco Vincenzo Cuomo sta rinnovando su facebook l’invito a non accendere botti dopo aver firmato una apposita ordinanza nella quale ne vieta la vendita, su tutto il territorio. Appelli via social anche dal suo collega di Ercolano, Ciro Bonajuto. A Napoli, non si potranno portare e sparare razzi, petardi e mortaretti in piazza del Plebiscito e nel lungomare di via Caracciolo, nonche’ nelle zone limitrofe in un raggio di 500 metri, come lo scorso anno, luoghi affollati per il concerto e come discoteche all’aperto. E de Magistris rinnova comunque l’invito a festeggiare con il solo botto dei tappi di spumante, destinando i soldi dei fuochi pirotecnici alla beneficenza. A Benevento un’ordinanza firmata da Clemente Mastella e’ “finalizzata alla tutela delle persone e degli animali dai possibili danni derivanti dall’utilizzo di fuochi artificiali”. Gia’ dalle 14 di ieri e fino alle 8 del 2 gennaio vieta petardi, botti e razzi all’interno del centro storico, delimitato dalle mura longobarde, e comunque “nei luoghi stretti e chiusi con presenza di persone e animali”. Multe dai 25 ai 500 euro. Nel Napoletano, spicca l’ordinanza del sindaco Casapulla, Renzo Lillo, firmata il 27 dicembre e valida fino fino al 6 gennaio. Ieri, poi, il sindaco di Cava de’ Tirreni (Sa), Vincenzo Servalli, ha emesso “provvedimenti restrittivi per l’accensione di artifici pericolosi e non”, con multe da 100 euro ma l’eccezione nella notte tra il 31 dicembre e primo gennaio. No ai botti anche a Mercogliano (Av), grazie al sondaco Vittorio D’Alessio. Da registrare, oltre agli appelli degli animalisti, anche quello riportato dalle pagine locali del quotidiano Repubblica degli ornitologi. Il gabbiano reale e la ballerina bianca, la tortora dal collare e il pettirosso, lo storno e lo spazzacamino, il gheppio e la passera, il merlo e la cinciarella sojo dieci specie a rischio, nel Napoletano, per il Capodanno. Fuochi d’artificio e botti minacciano non solo cani e gatti, spiega il Centro italiano studi ornitologici, onlus che riunisce professionisti e amatori che si dedicano alla ricerca ornitologica su basi scientifiche. Gli effetti degli artifici pirotecnici sulla fauna selvatica vengono quasi sempre ignorati e sono generalmente poco noti al pubblico.
Cronache della Campania@2019

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