Ufficiale giudiziario infedele condannato a 4 anni

È stato condannato a quattro anni di reclusione Carmine Testiera, l’ufficiale giudiziario di Ascea, arrestato nel febbraio 2018 per la vicenda delle mazzette nel Tribunale di Vallo. La sentenza è stata emessa a chiusura del processo di primo grado. A suo carico pesanti accuse: concussione, falso ideologico e corruzione. L’ufficiale fu sorpreso dai carabinieri mentre si faceva consegnare 50 euro da un imprenditore di Battipaglia, Giuseppe Bevilacqua, per essere, secondo l’accusa, agevolato in un atto giudiziario. Quest’ultimo con rito abbreviato è stato condannato a due anni e sei mesi. Sulla sentenza di condanna le parole dei legali di Testiera, Mario Valiante e Francesco Annunziata: “Andava valorizzata – ribadiscono – la prima dichiarazione di Bevilacqua che nella immediatezza del fatto ha parlato di dazione spontanea della 50 euro per indennità e diritti di esecuzione non per notifica del pignoramento come contestato. Invece è stata presa in esame la dichiarazione di due ore dopo in cui Bevilacqua riferiva di essere stato costretto”.
Nel febbraio del 2018 fu rinchiuso prima nel carcere di Vallo poi a a Salerno. In carcere era stato raggiunto da altre ordinanze di custodia cautelare, poi riuscì ad ottenere gli arresti domiciliari, ed è tornato libero con l’obbligo di dimora nel comune di residenza e la presentazione giornaliera alla Polizia Giudiziaria. Intanto nella vicenda giudiziaria dopo il caso Testiera sono finiti altri dieci noti avvocati del Tribunale di Vallo raggiunti dall’avviso di conclusione delle indagini.
Cronache della Campania@2019

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