Condannato il nipote del boss: aveva estorto 30mila euro alla fidanzatina di 15 anni

Sei mesi, con il rito abbreviato. Questa la pena che è stata inflitta a Pasquale Scarano diciotto anni, nipote del boss di Pimonte. Il ragazzo era accusato di estorsioni ai danni di una fidanzatina quindicenne. L’estorsione è stata posta in atto mentre il giovane si diceva pentito dello stupro di cui si era macchiato qualche anno prima e per il quale aveva appena terminato il periodo di messa alla prova. La sentenza è stata emessa ieri mattina dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Salerno Pietro Indinnimeo. Pasquale Scarano era stato ammanettato nello scorso mese di ottobre, in piazza Duchi Piccolomini, dai carabinieri della compagnia di Amalfi. Con lui finì in manette anche un diciassettenne. I carabinieri entrarono in azione subito dopo che Scarano ebbe prelevato dalle mani di una
15enne la somma di 15mila euro che l’adolescente aveva sottratto dai risparmi della famiglia. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di scoprire che la ragazza già in altre occasioni aveva ceduto denaro contate ai due coetanei, e che era stata costretta a farlo dietro minacce. In tutto sarebbe stata 30 mila euro la somma estorta alla 15enne. “Sono parente di un boss di camorra” diceva Pasquale Scarano alla ragazzina per terrorizzarla. L’estorsione è stata posta in atto pochi giorni dopo la messa in prova per lo stupro di una ragazzina. Reato quest’ultimo per il quale Scarano si era detto pentito.

Cronache della Campania@2018

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