Si sono costituiti parte civile i familiari del gioielliere di Marano, Salvatore Gala ucciso il 12 maggio dello scorso anno da un suo conoscente, il pregiudicato Maurizio De Fenza, alias ’o Mamozio, legato al clan Polverino e accusato di omicidio volontario e rapina. Davanti ai giudizi della terza Sezione della Corte d’Assise di Napoli è stato istruito il processo col rito ordinario. L’esponente del clan Orlando fu scovato dopo 24 ore dopo l’omicidio in un albergo di Ischia dove si era rifugiato. Ad incastralo le immagini di una videocamera nei pressi della gioielleria che lo immortalavano sulla scena del delitto anche se l’uomo aveva portato via quelle interne al negozio credendo di averla fatta franca. Gli inquirenti sono sempre alla ricerca dei presunti complici. De Fenza aveva portato via con sé anche un grosso quantitativo di preziosi: almeno dieci chili di oro secondo quanto accertato dai carabinieri della tenenza di Marano e della compagnia di Giugliano. Parte dei quali recuperati dagli inquirenti proprio a casa del presunto assassino. Gala e De Fenza si conoscevano ed è probabile che la rapina fu commessa anche per mascherare una lite sorta per altri motivi come un debito di droga. Il processo servirà ad accertare anche il reale motivo dell’omicidio.