Ercolano, la Cassazione cancella l’ergastolo alla donna boss pentita Enrichetta Cordua

L’ex donna boss poi pentita Enrichetta Cordua riceve un consistente sconto di pena in Appello grazie al suo status di collaboratore di giustizia. Infatti l’ ex reggente del clan Birra-Iacomino, dovrà scontare una condanna a 10 anni di reclusione per l’omicidio di Gennarino Brisciano, uomo degli Ascione-Papale ucciso il 13 settembre del 2003 a Ercolano. In primo grado Cordua aveva incassato l’ergastolo. Poi, dopo la decisione di collaborare con la giustizia, le venne concesso uno sconto di pena con il ricono­scimento dell’attenuante legata alla collaborazione.
Lady camorra decise, infatti, di pentirsi poco dopo aver incas­sato una condanna al carcere a vita per questo omicidio. Fino a quel momento era una delle 10 donne in tutta Italia ad essere state sottoposte alla misura del carcere duro. Ma dopo appena 90 giorni decise di passare dalla parte dello Stato. Per lo stesso delitto, è stato condannato in primo grad o al carcere a vita anche Lorenzo Fioto, accusato pure dell’omici­dio del padre del boss del clan Ascione-Papale, Ciro Montella. Lo stalliere dei Birra avrebbe indicato ai sicari incaricati dal boss Vincenzo Oliviero – il “papa buono” della camorra – la pre­senza della vittima da colpire a morte nei vicoli del centro storico.La sentenza di condanna firmata dalla Corte d’Appello di Napoli a carico di Errichetta Cor­dua è stata resa definitiva dalla Suprema Corte di Cassazione. La Cordua nel febbraio scorso sempre in Appello dopo il suo pentimento aveva ricevuto un altro sconto di pena nel processo cosiddetto Flash” dal nome del blitz che nel dicembre del 2012 portò all’arresto di 41 affiliati delle due cosche in guerra. La lady del fu condannata a quindici anni di reclusione, cinque in meno del primo grado.Secondo gli inquirenti Enrichetta Cordua avrebbe rappresentato per anni una figura di riferimento all’interno del clan, specie dopo l’arresto dei capi storici dell’organizzazione. Il pentito Ignazio Magliulo aveva raccontato:  “Chettina mi chiese di uccidere un uomo del clan Ascione-Papale”.  L’uomo che Magliulo avrebbe dovuto uccidere era colui che secondo Enrichetta Cordua, la donna boss in gonnella, avrebbe colpito a morte suo padre durante la guerra di camor­ra. Lady camorra, in carcere dal 2012 ha deciso di passare dalla parte dello Stato lo scorso anno. E Magliulo spiega: “Per convincermi mi regalava quasi tutti i giorni della cocaina.Io mi rifiutai perché avevo paura per la mia famiglia. Poi mi chiese di uccidere al­meno altre due persone: tutti affiliati al clan Ascione-Papale. Ma io non lo feci perché non volevo essere co­involto nelle logiche della sanguinosa guerra di camorra che ha macchiato di sangue le strade di Ercolano e Torre del Greco”.

 

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