Cadavere carbonizzato nel Beneventano: al setaccio i tabulati telefonici della presunta vittima

La certezza scientifica e giuridica sulla morte di Valentino Improta si avrà entro fine settimana o al massimo agli inizi della prossima ma nel frattempo gli investigatori stanno lavorando come se fosse certa l’identità di quel corpo carbonizzato trovato nella Fiat Grande Punto intestata alla madre di Improta nel territorio di Cautano sul Monte Taburno. Lo smartphone dello scomparso non è stato ritrovato: è probabile che sia andato distrutto dalle fiamme se non portato via da chi  ha dato fuoco all’auto dopo aver ucciso il ragazzo e così gli investigatori attraverso la compagnia telefonica sono riusciti ad avere tra le mani i tabulati telefonici. E così si è scoperto che l’ultima telefonata è stata fatta mercoledì scorso al suo avvocato, Federico Paulucci, con il quale aveva concordato le modalità per nominare un perito che doveva assistere all’autopsia di Giovanni Parente, l’anziano deceduto dopo aver subito una rapina, e per cui era finito indagato. Poi il silenzio. nessuno più tra parenti, amici e perfino la sua compagna aveva avuto sue notizie. L’iter giuridico procedurale in casi del genere è abbastanza lungo e farraginoso perchè se non arriva la certezza dell’identità il magistrato inquirente non può nominare un perito per effettuare l’autopsia grazie alla quale si stabilirà come è stata uccisa la persona (che si presume sia Improta) e farvi assistere ad avvocati e periti nominati dalla famiglia. Nel frattempo mentre si passa al setaccio la vita e le frequentazioni di Improta i carabinieri stanno anche guardando tutte le immagini delle telecamere pubbliche e private lungo la strada dove è stata rinvenuta l’auto bruciata. Si spera di aver frame utili alle indagini per capire se Improta fosse da solo nell’auto se si era (quasi certamente) una seconda auto e quindi individuare chi lo ha portato in quel posto. L’omicidio è stato consumato li o altrove? Ma soprattutto perché uccidere e rendere irriconoscibile, secondo un rituale macabro, un ragazzo che aveva solo qualche piccolo precedente e frequentazioni border line. Se fosse vero che Improta abbia partecipato alla rapina mortale ai danni dell’anziano Giovanni Parente (morto dopo 15 giorni in ospedale) e della sorella a metà aprile alla periferia di Montesarchio la sua eliminazione presuppone che i complici temevano che il giovane fosse pronto a collaborare con la giustizia e a fare i nomi visto che era indagato proprio per quella rapina. Gli investigatori cercando i riscontri alle ipotesi investigative: Ma intanto bisogna attendere l’esito del Dna prima di capire cosa è accaduto.

 

Ultime News

TI POTREBBE INTERESSARE
NEWS

Chiesti sei ergastoli per i boss dell’organizzazione criminale di Gomorra per otto omicidi commessi.

Processo contro i boss della seconda faida di Scampia Nel...

Scimmia e violenze in carcere: la mia testimonianza contro gli abusi

Violenze nel carcere: le testimonianze al maxi-processo Proseguono le testimonianze...

Processo per estorsione a Gennaro Morgillo, uomo che uccise il padre vittima della Camorra: chiesto il giudizio.

Accusa di estorsione ai danni di Francesco D’Angelo Il ras...

Napoli: droga in carcere tramite droni, ai domiciliari sospettato Alessandro Iuliano.

La decisione del Tribunale del Riesame Il Tribunale del Riesame...