Appropriazione indebita e commercializzazione di auto, trasferimento fraudolento di valori, violenze su persone, lesioni, estorsioni, detenzioni di armi: affronteranno il processo, con l’aggravante di associazione per delinquere dieci imputati ritenuti parte del gruppo criminale dei Cuomo nella città di Nocera Inferiore. Stralciata la posizione di Mario Comitini, gli altri saranno in aula a Nocera il 27 novembre. E’ quanto deciso dal gup del Tribunale di Salerno Giovanna Pacifico accogliendo le tesi della Procura Antimafia. A giudizio Michele e Luigi Cuomo ritenuti a capo del sodalizio criminale ma anche i presunti affiliati: Mario Passamano, Antonio De Napoli, Domenico Rese, Luigi Vicidomini, Leontino Cioffi, Marco Iannone, Raffaele Mellone e Mario Tortora. L’inchiesta è costola della prima parte dell’indagine “Un’altra storia”, culminata nel blitz del dicembre 2016, con l’esecuzione di ordinanze e sequestri.Nell’autunno del 2016 si sono contesi, secondo le accuse, le piazze di spaccio in città. Anche a suon di agguati. Secondo l’accusa costituivano un nucleo criminale con tutti i crismi del gruppo di camorra, tanto da confermare nelle accuse l’associazione riconducibile ai fratelli Michele e Luigi Cuomo. I magistrati avevano ritenuto i due fratelli Cuomo promotori dell’associazione armata, con punto di riferimento in Piazza San Matteo, in grado di agire con l’intimidazione del vincolo associativo e dell’omertà legata al gruppo criminale, per commettere svariati delitti. Per la Dda sono ricondotti all’azione del gruppo i casi di richieste d’intervento per recuperare refurtive, punire aggressioni, pacificare i contrasti, recuperare crediti in controversie economiche, controllare società. Il filone attuale riferito alle più gravi accuse mafiose completa la prima e più corposa parte dell’indagine, già dirottata a giudizio per le contestazioni singole, col processo che si sta celebrando davanti al collegio giudicante del Tribunale di Nocera Inferiore. Un altro dibattimento, invece, prenderà il via il prossimo 27 novembre, resta da definire solo la posizione di Comitini che è stata stralciata dal gup rispetto agli altri 10 imputati. L’indagine dell’antimafia salernitana era composta da più di un filone investigativo e riguardava molte più persone (circa quaranta) facenti parte di tre gruppi criminali che – secondo le accuse – si erano contesi le piazze dello spaccio di droga a Nocera Inferiore e zone limitrofe. Poi c’era stata la pace sancita con una cena ma, attraverso una serie di intercettazioni, si riuscì a ricostruire la guerra tra gruppi di spacciatori, esplosa con una serie di agguati e stese con il coinvolgimento persino di killer del clan D’Amico di San Giovanni a Teduccio. Infatti nel settembre del 2016 fu arrestato armato a Nocera Ciro Rosario Terracciano, killer in prestito dal clan di Salvatore D’Amico o’pirata di via Nuova Villa a san Giovanni a Teduccio. Contrapposizione che si era acuita tra il gruppo dei fratelli Cuomo e quello dei Passamano e dei D’Elia e di Marco Iannone.