Gli investigatori scoprono tutti i flussi di denaro dalla Romania all’Italia tra gli Inquieto e Zagaria

In attesa che la Dda di Napoli prepari le contromosse dopo la scarcerazione in Romania di Nicola Inquieto ritenuto “la cassaforte” del boss Michele Zagaria e quella in Italia, per decisione del Riesame, del fratello Giuseppe, emergono altri particolari sul flusso di denaro che c’è stato durante gli anni della latitanza di “capastorta” lungo l’asse Casapesenna-Pitesti e viceversa. Il pentito Luigi Cassandra, ex politico di riferimento del boss Zagaria in un recente verbale ha raccontato: “…Nicola Inquieto l’ho conosciuto nel 2004 presentatomi da CATERINO Massimiliano il quale mi disse che costui era una persona molto vicina alla famiglia ZAGARIA. Ricordo che era un imprenditore edile ed è possibile che abbia svolto un’attività economica in Casapesenna. So solo che nel 2004-2005 INQUIETO Nicola si allontanò da Casapesenna ed andò in Romania allorquando, così come CATERINO Massimiliano mi raccontò, fu scoperto dai carabinieri in un bunker all’interno della sua abitazione ill San Cipriano. L’allontanamento da Casapesenna da parte di INQUIETO Nicola era la naturale conseguenza della sua implicazione nella vicenda del bunker nel senso che ormai era stato scoperto quale fiancheggiatore e persona vicina a ZAGARIA Michele ed era più che naturale che si dovesse allontanare. Devo aggiungere che INQUIETO Nicola qualche volta accompagnava la cognata …omissis… nella piscina da me gestita in Trentola Ducenta… sono a conoscenza di viaggi all’estero di ZAGARIA Michele anche in Romania ma non so fornire particolari in tal senso. Tutto ciò accadeva comunque dal 2001 fino al 2007-2008 ovvero prima del periodo in cui SETOLA Giuseppe evase. Dico questo perché quando Michele ZAGARIA si allontanava da Casapesenna per un lungo periodo noi che eravamo persone a lui vicine eravamo avvisate di ciò, o direttamente da lui, o da persone quali CATERINO Massimiliano, da GAROFALO Giovanni e nell’ultimo periodo da BASCO Oreste e da PAGANO Pasquale. Venivo a sapere dei viaggi all’estero in genere sempre dopo tale spostamento. Un paio di volte fu lo stesso Michele ZAGARIA ad avvisarmi. Qualche volta prese anche la mia autovettura…”. Secondo il gip Federica Colucci che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare: “… emerge un’assoluta convergenza circa il rapporto fiduciario di ZAGARIA Michele con INQUIETO Nicola, la riconducibilità dell’attività imprenditoriale del secondo al primo, la provenienza illecita dei mezzi finanziari apparentemente impiegati da INQUIETO Nicola e la riconducibilità a ZAGARIA Michele degli investimenti in Romania operati dal citato INQUIETO. Gli accertamenti patrimoniali eseguiti anche in regime di rogatoria internazionale confermano l’ iniziale flusso di denaro dall’ Italia in Romania ( . in particolare i trasferimenti di denaro dalla ditta ELETTRODOMESTICI E TELEFONIA MOBILE DI VOICU ILEANA SIMONA”  finanziata da ZAGARIA Michele) e negli anni il rientro di ingenti capitali in Italia (anche attraverso la medesima ditta).

A conferma del trasferimento di denaro all’ estero ( ovvero in Romania) emergono le  movimentazioni nel periodo 23.04.2004 – 11.01.2005, per complessivi euro 42.000/00, tramite, anche, la “Elettrodomestici e Telefonia di VOICU Ileana Simona”. Piccole cifre, dai 500 ai mille euro che dalla Romania finivano in Italia sui conti dei dipendenti dell’impresa della famiglia Inquieto a Pitesti. Soldi che, però, sono stati setacciati dagli inquirenti.I trasferimenti di denaro non avvenivano solo tramite il negozio di telefonini, ma anche attraverso altri soggetti ed attraverso diverse modalità.
Ad esempio, dagli estratti del c/c 2721/85 MPS intestato a INQUIETO Giuseppe, emergeva un ulteriore trasferimento di denaro all’estero: in data 07.02.2005, infatti, dal c/c intestato a INQUIETO Giuseppe veniva effettuato un bonifico estero (Romania) a favore di VOICU Ileana Simona dell’importo di euro 12.450/00.
Dagli accertamenti bancari effettuati sul conto della ditta individuale di VOICU Ileana Simona emergeva, tra l’altro, una serie di emissioni di assegni da parte della stessa a soggetti che nulla avevano di riconducibile alle attività economiche del negozio di telefonia e che, invece, risultano essere legati al clan ZAGARIA; si riporta per la elencazione completa alle pagg. 33-35, a dimostrazione dell’ utilizzo strumentale della ditta di Casapesenna agli affari del clan.
Ed ancora a dimostrazione del flusso di denaro che coinvolgeva l’ intera famiglia INQUIETO, in quegli anni impegnata a favorire la latitanza di Michele ZAGARIA, nelle movimentazioni da e per l’ estero, si segnalano le seguenti transazioni.
Per l’ anno 2003:
1. un bonifico del 02.10.2003, di euro 10.000,00 proveniente dalla ditta Termotecnica di INQUIETO Vincenzo ;
2. un assegno bancario 0209182029 Credem del 30.07.2003, dell’importo di euro 740,00 avente quale traente e beneficiario PICCOLO Giuseppe, girato a
INQUIETO Nicola e negoziato dalla cognata di quest’ultimo, ABATE Amalia, moglie di Giuseppe INQUIETO (su c/c INAB Metal Banco Napoli);
Per l’ anno 2004:
1. assegno MPS 0672564550 del 15.01.2004, dell’importo di euro 3.320,00 avente quale traente, beneficiario e negoziatario VOICU Ileana Simona;
2. bonifico per l’estero del 23.04.2004, dell’importo di euro 15.000,00 avente quale beneficiario VOICU Ileana Simona con causale “acquisto terreno”;
3. assegno MPS 0665809010 del 19.05.2004, dell’importo di euro 2.600,00 avente quale traente e beneficiario INQUIETO Vincenzo, negoziatario VOICU Ileana Simona;
4. bonifico per l’estero del 13.12.2004, dell’importo di euro 5.000,00 avente quale ( \ beneficiario VOICU Ileana Simona con causale “transfer”;
Per l’anno 2005:
1. assegno MPS 0678606818 del 15.01.2005, dell’importo di euro 4.500/00 avente quale traente VOICU Ileana Simona, beneficiario INQUIETO Nicola il quale girava il titolo ad Autosymbol di Raffaele Pennacchio;
2. bonifico per l’estero del l 1.01.2005, dell’importo di euro 7.000/00 avente quale beneficiario VOICU Ileana Simona con causale “transfer “;
3. bonifico dall’estero del 03.03.2005, dell’importo di euro 1.000/00 inviato da VOICU Ileana Simona con causale “alim cont “;
4. assegno MPS 0678606819 del 28.02.2005, dell’importo di euro 5.000/00 (luogo di emissione Campogalliano (MO) avente quale traente VOICU Ileana Simona, beneficiario INQUIETO Nicola il quale girava il titolo a soggetto n.m.i.;
5. bonifico dall’estero del 20.05.2005, dell’importo di euro 1.000/00 inviato da VOICU Ileana Simona con causale “transfer”.

E a questo punto spiega il gip: “Emerge dunque con evidenza che l’azienda di rivendita di telefonini rappresenta, sostanzialmente, uno dei primi investimenti di ZAGARIA Michele con INQUIETO Nicola quale prestanome. E’ proprio da tale azienda che venivano trasferite le pnme nsorse finanziarie in Romania per INQUIETO Nicola e VOICU Ileana Simona che avrebbero, nel giro di poco meno di un anno, avviato una serie di attività imprenditoriali nel settore edile che rendevano possibili guadagni cresciuti esponenzialmente nel tempo, tanto che INQUIETO Nicola arrivava ben presto a gestire una vera e propria “holding”.
Ancora oggi, INQUIETO Nicola risulta gestire la società originata nel 2004, la ITALY CONSTRUCTII SRL 100. Quest’ultimo, nel tempo, costituiva anche altre aziende tra cui la DANIELA CONSTRUCTII SRL ed altre”.
Il trasferimento di denaro, da e per l’estero, ovviamente, avveniva anche con modalità non tracciabili, così come dichiarato dai pentiti. E Massimiliano Caterino, braccio destro del boss ha spiegato agli investigatori:”…omissis da quel momento Michele Zagaria non incontrò più Nicola Inquieto, il quale cominciò ad avere rapporti solo con Carmine Zagaria quando rientrava in Italia. Michele Zagaria ordinò a tutti gli affiliati che si tenessero lontani da Nicola Inquieto. Ciononostante il rapporto estremamente confidenziale che io avevao con la famiglia Zagaria mi ha consentito di sapere notizie su Nicola Inquieto e i suoi affari in Romania. Era Carmine Zagaria spesso a riferirmi che si incontrava periodicamente con Nicola Inquieto che chiamava o’ chiattone ogni qualvolta rientrava dall’estero.
Sebbene nessuno di noi affiliati, proprio come modo di vivere ed operare, usava parlare apertamente di fatti e circostanze attinenti alle attività illecite del clan, proprio per questo motivo ci si era abituati a leggere le situazioni e talvolta a leggere anche i silenzi. Quando Nicola Inquieto rientrava in Italia poteva capitare che dovesse consegnare qualcosa a Carmine Zagaria. Lo so perché quest’ultimo qualche volta mi ha riferito la frase ‘deve venire il chiattone e mi deve dare una cosa’. Oppure ‘ Mi sono incontrato con il chiattone che mi ha dato una cosa che ho in auto’. Non c’era bisogno di specificare che quella cosa altro non era che denaro. Del resto noi del clan Zagaria non ci siamo mai occupati di droga, ne era immaginabile che Carmine Zagaria potesse portare armi un auto. Sono assolutamente certo che quando Nicola incontrava Carmine di ritorno dalla Romania gli consegnava somme di denaro. lo, di preciso, non so bene cosa abbia fatto in Romania Nicola INQUIETO ma Giacomo CAPOLUONGO, persona con la quale mi frequentavo, in più occasioni mi riferì che Nicola INQUIETO in Romania stava facendo “cose in grande” intendendo che stava facendo grossi investimenti imprenditoriali (non ho mai saputo in che settore), guadagnando molti soldi. Ribadisco che in relazione alla figura di Nicola INQUIETO, ed a seguito dell’ordine impartito da Michele ZAGARIA a tutti noi affiliati di non averci più a che fare, io evitai finanche di fare domande all’interno del clan sull’argomento…”.

 Antonio Esposito

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