Camorra, il pentito: ‘Pierino Esposito mandò Walter Mallo a parlare con i Vastarella perché voleva incontrarli’

Era Antonio Vastarella, figlio del boss Patrizio colui che negli ultimi anni aveva assunto le redini del clan egemone nel rione Sanità. Era anche lui che in prima persona puniva coloro che sgarravano. Lo si evince dai racconti del pentito Rosario De Stefano, grazie al quale è stato possibile dare la spallata definitiva, almeno per il momento, alla cosca. I suoi verbali sono contenuti nelle 391 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Francesca Ferri con la quale il mese scorso è finito in carcere tutto il vertice dei Vastarella. Il pentito nel ripercorrere la storia criminale del rione Sanità, ha svelato agli investigatori alcuni episodi inediti. Ecco  quello relativo al ferimento di uno spacciatore punito da Antonio Vastarella perché acquistava droga dai Sequino: 

” …nel 2014 ricordo che faceva freddo quando Fabio Vastarella mi fermò mentre stavo sul ciclomotore insieme alla mia compagna e mia figlia dicendomi che Patrizio Vestarella, detto “o’ biond”, voleva parlarmi. Posso aggiungere che prima di incontrarmi con Patrizio Vastarella, si era verificato nella Sanità il ferimento di Antonio Calise che noi chiamiamo Tommasino e che gestiva una propria piazza di marijuana nel Cavoncello, insieme ai suoi fratelli Enzo detto “Lilli” e Lello detto “bombò”. Già si diceva nella Sanità che a sparare ad Antonio fossero stati i Vastarella. Questa notizia io poi l’ho saputa direttamente da Antonio Calise che ho frequentato a lungo e del quale era amico almeno fino al giorno del mio arresto  del 7 settembre 2016; ancora oggi mi ritengo tale nonostante la mia decisione di diventare collaboratore di giustizia. Lo andai a trovare a casa della mamma dove era convalescente e gli chiesi esplicitamente perché lo avessero sparato i Vastarella; Antonio Calise mi rispose “ma quale Vastarella è stato proprio Antonio Vastarella”, con questo volendo dire che non era stato un affiliato del clan ma proprio Antonio Vastarella a sparargli. Mi disse che a guidare lo scooter era stato Fabio Vastarella e mi disse che secondo lui il motivo per cui lo avevano sparato era relativo alla gestione della sua piazza di spaccio, anche perché, per quello che ne so io, Antonio Calise comprava la marijuana dai Sequino; ricordo che in quell’occasione aveva una gamba ingessata o fasciata. Non mi riferì ulteriori particolari se no quelli che ho già indicato e cioè che a sparare da uno scooter fu Antonio Vastarella, figlio di Patrizio, e che a guidare tale scooter fu Fabio Vastarella, cugino di Antonio e figlio del defunto Antonio Vastarella. Voglio infine aggiungere che nel periodo in cui ho incontrato Patrizio Vastarella si era verificato uno scontro verbale tra Antonio Vastarella e alcuni uomini del clan di Esposito-Genidoni, tra cui sicuramente Walter Mallo, che volevano parlare proprio con Patrizio per portargli un’ambasciata di Pierino Esposito. In quella occasione, per dare aiuto ad Antonio Vastarella, uscì Girolamo dal lato del negozio del fruttivendolo, che si trova affianco al circolo dove si è verificato il duplice omicidio Vigna-Vastarella, armato con una pistola calibro 9×21 che chiese conto ad Antonio di cosa stesse accadendo. Proprio in quel momento passò una volante del Commissariato San Carlo Arena ed i presenti si allontanarono sciogliendo il consesso. Queste circostanze me le ha confermato sia Fabio Vastarella per conto dei Vastarella che il defunto Antonio Amabile, per conto del clan Esposito-Genidoni, che soggiunse che avevano subito un affronto da Antonio Vastarella. Da quel momento Esposito Pierino per parlare con Patrizio Vastarella, per volontà di quest’ultimo, doveva recarsi personalmente presso la sua abitazione perché Patrizio non voleva avere a che fare con i suoi affiliati”.

Rosaria Federico

8. continua

@riproduzione riservata

 (nel riquadro il rione Sanità e da sinistra Pierino Esposito, Walter Mallo, Antonio Vastarella e Patrizio Vastarella)

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