Camorra, il pentito: ‘Paolo Di Lauro partecipò ai summit per la pace con gli Scissionisti nel 2005’

Ci sarebbe stata una trattativa per la tregua di camorra e per far terminare la sanguinosa prima faida di Secondgiliano con gli Scissionisti guidati dagli Amato-Pagano da una parte e il super boss di allora Paolo Di Lauro,il famigerato “Ciruzzo ’o milionario”. Avrebbe partecipato in prima persona a una serie di incontri  per deporre le armi dopo un centinaio di morti, tra cui una dozzina di innocenti, moltissimi feriti, attentati di ogni genere. Era febbraio 2005 e il padrino era latitante, ma attraverso i fedelissimi Vincenzo Menna e Patrizio De Vitale (ucciso poi nell’estate del 2007) veniva informato sui passi in aventi e gli ostacoli sulla via di un accordo. Fino a quando, nel maggio successivo, fu fumato il calumet della pace.
La certezza, a livello giornalistico è emersa grazie ad una anticipazione del quotidiano Il Roma, che Paolo Di Lauro avesse avuto la possibilità di partecipare attivamente alla trattativa che portò alla fine della prima faida, la si è avuta con il verbale datato 2010 del pentito Carlo Capasso, l’ex baby sicario della cosca di ‘Miez all’arco’ poi passato dalla parte dello Stato. Di Lauro veniva informato quasi quotidianamente degli sviluppi della vicenda anche perché si nascondeva a Secondigliano, come gli investigatori hanno scoperto a settembre 2005 stanandolo nel suo nascondiglio. Ecco cosa ha raccontato Capasso nel verbale del 12 giugno del 2010:

“Nei giorni successivi la trattativa di Paolo Di Lauro proseguì e andò a buon fine in quanto andarono Vincenzo Menna e Patrizio De Vitale a Miano a incontrare Cesare Pagano e Domenico Antonio Pagano mentre nei primi incontro non c’era nessuno degli Amato. Vi furono moltissimi incontri prima di raggiungere la tregua vera e propria; infatti le riunioni iniziarono alla fine di febbraio 2005 sino a maggio 2005. Tornati al Terzo Mondo, Menna e De Vitale andavano da Pica a comunicargli gli esiti della trattativa. Pica informava Marco mentre Menna andava da Paolo Di Lauro. Ai vari incontri si trattavano le singole zone per decidere a chi dovevano restare. Ecco perché per parte nostra a Menna e De Vitale si aggiungevano di volta in volta i soggetti interessati come Antonio Prestieri detto “il Nano”, allora ancora nostro affiliato, tale “Ugariello” che era portavoce proprio dei Di Lauro. Mentre per gli
“scissionisti” agli incontri c’erano Enzo Notturno, Rito Calzone, Carmine Pagano detto “Angioletto”, Carmine Amato detto “a’ vecchierella”, Raffaele Amato junior e lo zio Elio Amato. Al termine di questa lunga trattativa i territori furono divisi e a noi Di Lauro andarono il Terzo Mondo”.

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