Camorra, il pentito De Stefano: ‘Vi racconto la storia dei Vastarella’

E’ un fiume in piena Rosario De Stefano pentito del clan Lo Russo di Miano ma profondo conoscitore dei fatti e della storia della camorra del rione Sanità. E’ stato grazie alle sue confessioni che il mese scorsa la Dda di Napoli è riuscita a mettere in cella il boss Patrizio Vastarella, il figlio Antonio, la moglie Rosa Staterini, il nipote, il fratello e altre 13 affiliati. Rosario De Stefano è figlio del rione Sanità anche a livello criminale e per questo che è stato in grado di raccontare la storia criminale dei clan del suo quartiere a partire dagli inizi degli anni Novanta. Molte delle 391 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Francesca Ferri contengono suoi racconti:

“… facevano parte del clan Patrizio Vastarella, Lello Vastarella, Luigi Vastarella, Lello Topo, Giggino Topo, Toscano Vincenzo, Enzo Zamprano, Carmine Staterini, Enzo Staterini, Lelluccio Stella detto o’ femmenell, Salvatore Vigna detto o’ scuorz, Carmine Grosso detto o’cecat poi passato con i Misso, Girolamo, Lino Staterini detto o’mucillo, cugino dei predetti Staterini, deceduto e sposato con una donna di nome Maria, ed ovviamente del clan facevo parte anch’io; per quanto riguarda i ruoli posso precisare che Patrizio era il capo sino a quando Lello era in carcere; una volta che Lello uscì dal carcere prese lui le redini del comando. Luigi era tra i killer del clan quello più spietato e più volte voleva affrontare i membri del clan Misso che all’epoca contava un numero di affiliati di gran lunga superiore a quello del clan Vastarella; altri killer del clan erano Patrizio Vastarella, Lello Topo, Giggino Topo e Girolamo mentre mio cognato Toscano era l’armiere del clan e “Lelluccio o ‘femmenell”, Salvatore Vigna e “Carmniello o cecat”, venivano utilizzati per guidare i motorini quando si dovevano fare gli omicidi nonché per fare le estorsioni e per rifornire di stupefacenti le piazze di spaccio; chi si occupava di gestire la droga, anche nel senso di tagliarla e confezionarla in dosi, era Enzo Staterini; la droga ci veniva fornita dal clan Ricciardi con cui eravamo alleati; faccio presente che tra tutte le persone che facevano parte del clan solo Enzo Staterini non faceva uso di cocaina ed è per questo che era stato incaricato di occuparsi della droga; aggiungo che tra noi l’unico ad avere una casa di proprietà era proprio Enzo Staterini, OMISSIS
aveva comunque una casa di proprietà che si trovava all’inizia della Micciatella; il clan in quell’epoca vendeva cocaina ed hashish, stupefacenti che ci venivano forniti dal clan Ricciardi. Come ho già detto, noi non vendevamo le dosi ai vari acquirenti ma rifornivamo le piazze di spaccio cioè coloro che in proprio avevano una piazza dove spacciavano; ricordo che tra le persone che rifornivamo, molte delle quali subivano delle vere e proprie estorsioni perché costrette ad acquistare stupefacenti largamente tagliati e comunque di pessima qualità a prezzi superiori al loro valore, ricordo Vittorio detto o’ filosc, Topolino nel mondo dei Cristallini cugino di Giulio Pirozzi, clan a noi avverso, Peppe Salinas che vendeva nella zona detta “o’ Presepe”, tale detto “o Ciarlino” che vendeva sotto la Porta di San Gennaro a via Foria e poi anche Antonio della Corte detto “o’criminal”, padre di Giovannone, che a volte, quando non avevamo la disponibilità immediata di cocaina, era costretto a consegnarci piccole quantità di questo stupefacente; erano vere e proprie estorsioni che Patrizio Vastarella, che noi del clan chiamavamo anche “o’biond”, imponeva ai venditori e non solo quindi ad Antonio della Corte; spesso la cocaina così estorta serviva per i nostri usi personali, specialmente il sabato… il clan Vastarella riceveva dai Ricciardi almeno due o tre chili di cocaina al mese che poi Enzo Staterini provvedeva a tagliare sicché le quantità raddoppiavano o addirittura triplicavano, mentre di hashish ne vendevamo circa 40/50 chili al mese ed uno dei principali nostri acquirenti era una persona che chiamavamo “o’ Tee”, che ancora abita alla via San Severo nella Sanità e che a sua volta riforniva tutte le piazze di fumo esistenti in tale quartiere…”.

1. continua
@riproduzione riservata

Ultime News

TI POTREBBE INTERESSARE
NEWS

Napoli: processo all’ex Garante dei detenuti Pietro Ioia, concessione attenuanti generiche

Confermate le accuse di corruzione e cessione di stupefacenti La...

Ex killer pentito arrestato a Roma, chiuse indagini sull’omicidio di Siani.

Arrestato ex killer e camorrista pentito a Roma Salvatore Migliorino,...

Chiesti sei ergastoli per i boss dell’organizzazione criminale di Gomorra per otto omicidi commessi.

Processo contro i boss della seconda faida di Scampia Nel...

Scimmia e violenze in carcere: la mia testimonianza contro gli abusi

Violenze nel carcere: le testimonianze al maxi-processo Proseguono le testimonianze...