Omicidio nel centro estetico, la moglie del boss inseguì i killer ma fu ferita alla testa con il calcio della pistola. IL SUO RACCONTO

C’era anche la moglie del boss ucciso nel centro estetico di Arzano il giorno dell’omicidio e rincorse anche gli assassini, cercò di fermarli mentre il marito già ferito cercava di sfuggire ai loro colpi ma fu ferita alla testa e tramortita con il calcio della pistola ma vide tutta la scena e l’esecuzione di Ciruzzo Casone, reggente per conto del clan Moccia ad Arzano. Il retroscena inedito è conteuto nella 80 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Antonio Tarallo  e che ha fatto luce sull’agguato in cui oltre al marito trovò la morte Vincenzo Ferrante. A fare fuoco secondo quanto ricostruito dalla Dda di Napoli grazie alla collaborazione di 5 pentiti furono Francesco Paolo Russo detto Cicciariello e Angelo Antonio Gambino, mentre il mandante sarebbe Renato Napoleone detto o’ ballerino, ras degli Amato-Pagano che con quel duplice omicidio prese il controllo delle attività illecite su Arzano con la complicità del clan Ferone di Casavatore, alleato della Vanella Grassi, sottoposti agli Scissionisti di Melito. Il racconto delle drammatiche e cruente fasi dell’omicidio sono state raccontate da Raffaella Di Iannicella, vedova Casone durante un colloquio in carcere, intercettato dagli investigatori, con il fratello Giovanni e l’altro fratello Antonio, il 24 marzo del 2014 e quindi due mesi dopo il delitto. Ecco i passi significativi di quel colloquio contenuti nell’ordinanza:

Raffaela:- L’ho riconosciuto dal cappotto!
Giovanni:- Quello che ti ha dato il coso in testa a te! E’ “Renato o ballerino!”.
Raffaela:- (n.dr da un cenno di conferma e verosimilmente utilizzando un linguaggio criptico replica) Si è venuto a darmi le condoglianze il compagno … Renato il ballerino!
Giovanni:-Eh? È venuto a darti le condoglianze?
Giovanni:- Stavano tutti drogati….ma qualcuno aveva il fisico mio qualcuno?
Raffaela:- si, aveva il cappotto addosso.
Giovanni:- e un altro con la testa grossa.
Raffaela:- Non l’ho vista perché avevano i caschi in testa. Non li ho visti proprio.
Giovanni:-erano quattro di loro? Due sopra i mezzo e due a terra?
Raffaela:- Un Transalp … e.. come si chiama un SH
Giuseppina:- Un SH
Raffaela:- a quello con l’SH lo stavo buttando da sopra il mezzo a terra
Giovanni:- Perché stavi la fuori?
Raffaela:- L’ho corso fino la fuori quando ho visto a mio marito a terra che già lo avevano ucciso.
Giovanni:- Ma quante botte gli hanno sparato?
Raffaella:- (indica la fronte).. in fronte
Giovanni:- Ma in fronte, una sola? (Raffaela indica due).. due?
Raffaela:- e una nel petto.
Giuseppina:- pure sul braccio… pure sul braccio!
Raffaela:- pure sul braccio?
Antonio:- tre botte gli hanno “chiavato” (sparato)
Giovanni:- quello con il cappotto gli ha sparato qua? … (indica la fronte)
Raffaela:- non sono riuscita a vederlo perchè io avevo a quell’altro bloccato contro il muro perché gli volevo togliere la pistola da mano, quello era dinanzi a me e vedendo che stava per sparare a mio marito l’ho alzato sotto il muro, l’ho alzato con le mani in aria e quello di dietro mi ha sferrato un colpo di pistola dietro la testa. e quello di aventi mi ha colpito in fronte. lo so!.. (attimo di pausa) .. L’ho pensato dal primo momento, lo pensato dal primo momento che erano … già il fisico me ne sono accorta.
Giovanni:- sono quelli, no sono quelli sono proprio loro! Hanno chiamato a uno (fa riferimento a uno sottovoce stringendo le labbra). L’hanno chiamato e gli hanno detto … Uno questo quell’altro .. incomprensibile..sono loro! E’ confermato non è che.. è proprio una cosa è confermato! Quello “zozzoso” che vende i panni ed il figlio! E quell’altro, quello con il coso lungo, il ballerino, hai capito? omissis”.
Scrive il gip: “Diversamente da guanto fatto dinanzi agli organi di P.G., la Sig.ra Di Iannicella Raffaella, vedova del Casone Ciro, rappresenta ai suoi fratelli tutti gli elementi di conoscenza a sua disposizione in ordine all’omicidio del marito, del quale è teste oculare: la presenza di 4 persone, due a bordo di un “Transalp” e due a bordo di tm “SH”, alcuni dettagli dell’azione esecutiva (l’irruzione nel centro estetico ed il numero di colpi sparati al marito), nonché il suo convincimento in ordine ad almeno due degli esecutori materiali, il Napoleone Renato (“Renato o’ ballerino”), riconosciuto dal cappotto, oltre – come sembrerebbe da un generico riferimento al “figlio di quello che vende i panni” – al Cristiano Pasquale”.

Antonio Esposito

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