Il pentito: ‘ Il Terzo Mondo appartiene ai Di Lauro, accade quel che accade, nessuno lo può toccare’

“Da quando sono uscito dal carcere non ho mai sentito più parlare dei DI LAURO; il TERZO MONDO non si toccava, accedesse quello che si voleva”. E’ il pentito Gianluca Giugliano a spiegare agli investigatori come da sempre vi sia una sorta di “rispetto ad honorem” alla cosca di Ciruzzo o’ milionario creatore del sistema camorra Secondigliano, nonostante le faide e le centinaia di morti ammazzati da una ventina di anni. Il collaboratore di giustizia, uomo di fiducia dei Mario delle Case Celesti, spiegando la divisione delle piazze di spaccio ha fornito i dettagli: “…il Lotto G era della Vinella Grassi e dei LEONARDI, se lo dividevano. Le altre piazza di spaccio erano Le Cade  dei Puffi divise tra Vinella Grassi, LEONARDI, ABBINANTE e degli ABETE. La Torre Bianca in quel periodo era chiusa. L’Oasi del Buon Pastore era chiuso. Lo Chalet Baku o TA/TB era degli ABETE. Alle spalle, il cosiddetto. FORNO, a’ retr o’ furn era invece della famiglia Abbinante. Il Momterosa degli Abbinante. La 33 metà degli Abbinante e metà della famiglia Gervasio, il cui capostipite era GERVASIO Paolo che è morto. La Vela è della famiglia Leonardi quella Vela in cui è stato commesso di recente un omicidio, non conosco il nome della vittima né i particolari. Oggi questa Vela è divisa tra Leonardi e la Vinella Grassu  nella altre Vele non si spaccia”. Il magistrato chiede a Giuliano ‘Quali altre piazze erano della Vinella?’ E lui secco risponde : “Come detto, il PERRONE ed il BERLINGIERI”.  Ed il Terzo Mondo? Chiede ancora il magistrato: “Dei DI LAURO”, replica senza esitazione il collaboratore. E allora il magistrato chiede ancora: ‘Come mai nessuno ha pensato di andarsi a riprendere il Terzo Mondo?’ E Giugliano dice: ‘Non lo so’. Il magistrato insiste: ‘ABETE parlava mai dei DI LAURO?’ E allora Giugliano da una risposta definitiva: “Da quando sono uscito dal carcere non ho mai sentito più parlare dei Di Lauro; il Terzo Mondo non si toccava, accadesse quello che si voleva”.

E a proposito del Lotto G il cui controllo è stato al centro della Terza Faida di Scampia tra la Vinella Grassi e i Leonardi da una parte e gli Abete-Abbinante- Aprea- Notturno dall’altra un altro collaboratore come Giovanni Marino, ex Amato-Pagano poi passato con il gruppo Abete e soci, ha spiegato: “…Il Lotto G è un complesso da case che ospita una piazza di spaccio che si trova dietro alla baracca, dove si vendono tutti i tipi di droga che esistono. Non so chi sia il proprietario di questa piazza, e la gestiva GIUSEPPE, figlio di PAOLO ESCOBAR, un certo CICCIOTTO, un certo ANTONIO SBIRULINO, un certo BRUNO. Erano i referenti della piazza per conto della Vinella Grassi Il Lotto G non è sempre stato della Vinella. Tempo fa era degli Amato-Pagano, per i quali era gestita da Rosario o’ chiattone, morto ammazzato, e da PINUCCIO Pinguino, un appartenente alla famiglia Amato Pagano. Quando il Lotto G era degli Amato Pagano io mi recavo lì in compagnia di Carmine Pagano e del fratello piccolo di questi, Ivan. Il Lotto G è sempre pieno di vedette armate per paura di perdere il quartiere ed allo scopo di difendere la piazza di spaccio. Poiché vi erano più persone sul Lotto G, era anche piena di armi. Oltre alla piazza, si fanno anche i passaggi di mano di droga, ma i referenti sono sempre gli stessi”.

Renato Pagano

18.continua

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