ESCLUSIVA. Le immagini che inchiodano il finanziere corrotto mentre faceva la scorta al boss

Ci sono delle immagini inequivocabili che inchiodano il finanziere (sospeso) corrotto Claudio Auricchio detto ‘o russo originario di Torre Annunziata come uomo di fiducia dell’ex reggente del clan della Vanella Grassi, Antonio Mennetta detto er nino. Lo spietato boss , autore e mandante di numerosi omicidi fu arrestato da latitante la notte del 4 gennaio 2013 in una villetta di via Loporto alla periferia di Scafati. Era stato proprio Auricchio attraverso suoi amici locali a metterla a disposizione del latitante. E seguendo Auricchio, sul quale erano arrivate voci dei suoi legami con la camorra prima alla polizia e poi alla stessa Guardia di Finanza, che si arrivò al nascondiglio di Mennetta. Ad aiutare il finanziere corrotto nella latitanza e nello spostamento del reggente dell’epoca dei ‘Girati’ c’era anche il pompeiano Vincenzo Tufano ma anche un altro finanziere (arrestato con Auricchio per traffico di droga) lo stabiese Giacomo Baldassi. Quando Mennetta fu arrestato nella villetta di via Loporto a Scafati in casa vi erano oltre a lui anche la moglie e il figlio piccolo e i due custodi-vivandieri Antonio ed Alberto de Vita padre e figlio i quali avevano affittato la villetta da Giuseppe Ercolano di Boscoreale. Dalle immagini estrapolate dal sistema di video sorveglianza di cui era dotato il rifugio del boss latitante  gli investigatori hanno potuto constatare che almeno in due circostanze ovvero il 13 ottobre del 2012  e il 30 dicembre sempre del 2012 Auricchio e Tufano facevano da ‘scorta’ a Mennetta e lo accompagnavano nella villetta. All’epoca er nino era latitante. Le immagini sono contenute nelle oltre 700 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Laura De Stefano che scrive: “Riguardo alla prima data, dalle immagini video estrapolate dal circuito di sorveglianza si notano due persone che, unitamente al ricercato ed a bordo di un’autovettura Fiat Croma di colore blu, giungono presso la villetta di Scafati (luogo dove il MENNETTA verrà tratto in arresto). Il dato che maggiormente colpisce dalla visione delle immagini è che entrambi i soggetti sembrano a loro perfetto agio manifestando nel contempo una conoscenza approfondita del luogo; anche gli operai presenti nel la villa sembrano perfettamente conoscere i soggetti che “scortano” Mennetta (TUFANO Vincenzo quale autista ed AURICCHIO Claudio quale passeggero anteriore) in quanto, non esitano a spalancare immediatamente il cancello carraio al la loro vista (Mennetta era seduto sul sedile posteriore dell’auto e quindi non immediatamente visibile ai predetti operai).
Mentre uno dei due soggetti successivamente identificato per Tufano Vincenzo) si intrattiene a conversare con il Mennetta (indicano il manto erboso e vari ornamenti del giardino), l’altro (successivamente identificato per Auricchio Claudio) staziona nel giardino ascoltando la conversazione dei due quindi, il
soggetto che sì identifica in Auricchio, manifestando un’approfondita conoscenza del luogo ove i trova, anticipa gli altri due soggetti, si avvia verso l’ ingresso dell’abitazione”.

Questo il commento a corredo delle immagini.
Sopraggiunge una Fiat Nuova Croma di colore blu. La croma rallenta in prossimità del cancello per attendere che venga del tutto aperto. Seduto nel sedile
anteriore, lato passeggeri, si intravede un soggetto che ha il braccio poggiato sul finestrino laterale che risulta aperto. L ‘auto, entrando, scompare dal
raggio della telecamera. La Fiat Croma, varcato il cancello di accesso, viene parcheggiata nel vialetto interno. Dalla portiera posteriore lato dx, si nota
.Mennetta Antonio che scende dall’autovettura. Un bambino gioca sul vialetto in pietra del giardino. L ‘operaio continua a lavorare al cancello.L’operaio, con maglietta di  colore bianco che lavora al l cancello, lo apre per consentire l ‘ingresso della Croma. Il conducente passa dietro l ‘auto (cfr Camera 4) … un bambino scherza con  l’operaio che lavora al cancello che è rimasto aperto. L ‘operaio sembra conoscere gli occupanti della Croma in quanto non esita ad aprire il cancello e sorride agli occupanti. Antonio Mennetta compare di spalle accanto al vialetto in pietra. Poi – sempre di spalle compare il conducente della Croma e si intravede il soggetto che gesticola. Il conducente si porta un cellulare all’orecchio mentre il soggetto compare di spalle interamente e percorre il vialetto di pietre. Mennetta è di spalle alla telecamera, l ‘operaio in lontananza lavora al cancello, compare sul lato destro dello schermo il soggetto che di spalle si avvicina alla fontanella, la tocca e poi si gira verso la telecamera e dicendo qualcosa a Mennetta torna sui suoi passi. Ha gli occhiali alzati sulla fronte. Il bambino che si è avvicinato contestualmente alla fontanella vi rimane accanto. Mennetta si avvicina a sua volta alla fontanella e la muove testandone la solidità. Mennetta e i due soggetti percorrendo il vialetto di pietra (carraio) si avvicinano all’edificio. Mennetta indica il vialetto in pietra pedonale, il soggetto e il conducente
guardano e ascoltano Mennetta. Forse il conducente commenta quanto ascoltato. I tre affiancati si avvicinano alla camera 4 e all’edificio (villetta). Si fermano a
parlare accanto al furgoncino bianco degli operai, poi salgono le scale per entrare sul ballatoio dove è presente la porta – finestra della villetta mentre
operaio in maglietta rossa armeggia nella portiera laterale del furgoncino. Un operaio con maglietta blu raggiunge il furgoncino. Il bambino raggiunge gli
operai.

 Rosaria Federico

@riproduzione riservata


 

(nella foto Antonio Mennetta mentre viene portato in carcere e nel riquadro, Claudio Auricchio)

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