Camorra, omicidio al pub ai Quartieri: processo per i Terracciano-Equabile

Hanno scelto di andare al processo ordinario perché vogliono dimostrare nel corso del dibattimento in Tribunale di essere innocenti: Si tratta di Salvatore Equabile, Francesco ed Eduardo Terracciano, accusati di aver ucciso nel 2005 Salvatore Iannaccone, un dipendente di un pub dei Quartieri Spagnoli che secondo le accuse di alcuni pentiti aveva un debito con i Terracciano e per questo ammazzato. I tre furono arrestati nel luglio dello scorso anno e rimessi in libertà dopo 15 giorni dal Riesame. Non bastarono infatti le dichiarazioni di ben 4 pentiti. Il Tribunale del Riesame di Napoli annullò, su richiesta degli avvocati Dario Vannetiello e Gennaro Pecoraro, le ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei tre.L’omicidio avvenne il 13 agosto del 2005 a Napoli nella centralissima via Toledo. All’uscita del noto pub “Lander Suisse”, si verificò una violentissima aggressione con calci, pugni e mazze da baseball di cui fu vittima Raffaele Iannaccone. Costui entrò in coma a causa di un trauma cranico e rimase in stato vegetativo per sei mesi ed il decesso avvenne il 16 febbraio 2016. A far luce su questo gravissimo fatto di sangue, a distanza di anni e nel corso del tempo, sono intervenute le dichiarazioni di quattro pentiti, ex appartenenti ai clan De Biase e Terracciano : Martusciello Carmine, Scala Salvatore, Gallozzi Vincenzo e, più di recente, Buccino Rosario.Tutti e quattro hanno individuato concordemente quali esecutori del delitto Terracciano Eduardo, Terracciano Francesco ed Equabile Salvatore. In particolare, peso indiziante maggiore hanno rivestito le dichiarazioni accusatorie rese da Buccino Rosario, il quale ha mosso specifiche accuse al suo ex cognato Equabile Salvatore, riferendo al Pubblico Ministero che la sera dell’omicidio “Sasà” si sarebbe recato da lui “tutto agitato”, confessando di aver eseguito il violentissimo pestaggio insieme a Terracciano Eduardo.Le propalazioni del pentito Buccino erano molto insidiose per la difesa in quanto si era portati a ritenerle attendibili in quanto il destinatario delle sue accuse era in particolare un soggetto, quale Equabile Salvatore, a lui legato da uno stretto rapporto di parentela, essendone cognato.Dopo un meticoloso lavoro investigativo e grazie alle plurime dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, la direzione distrettuale antimafia di Napoli aveva ottenuto la emissione delle ordinanze di custodia cautelare per il delitto di omicidio aggravato dall’essere di natura mafiosa.D’altronde gli accusati erano pluripregiudicati; non solo, Equabile Salvatore e Terracciano Edoardo risultavano essere stati definitivamente condannati per appartenenza al clan Terracciano, proprio quel gruppo nel cui interesse fu commesso l’omicidio, oltre ad essersi resi entrambi latitanti per molti anni dopo l’omicidio.La ragione del brutale pestaggio, secondo gli inquirenti, era da ricercare nel mancato pagamento da parte Iannaccone di somme di denaro in favore di alcune donne del clan Terracciano, soldi dovuti   per cessioni di quantitativi di sostanza stupefacente.Essendoci nei “quartieri spagnoli” la contrapposizione tra il clan De Biasi ed il clan Terracciano. Ma i difensori, gli avvocati Gennaro Pecoraro, Dario Vannetiello, Marco Bernardo e Giuseppe Milazzo hanno dimostrato molte incongruenze e soprattutto dei retroscena a dir poco inquietanti. Come ad esempio la circostanza che i tre erano detenuti nello stesso carcere quando erano collaboratori, che due di loro avevano reso dichiarazioni dopo i 180 giorni.

(nella foto Francesco Terracciano)

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