Camorra, la Dda chiede il processo immediato per i 23 del clan De Micco

Giudizio immediato per i famigerati “Bodo”  di Ponticelli. Per la Dda di napoli, alla luce della prove raccolte nell’inchiesta che ha portato al blitz del 29 novembre scorso non c’è la necessità per i 23 arrestati del clan De Micco di passare per l’udienza preliminare. Si tratta di Luigi De Micco, 41 anni, ritenuto reggente dopo l’arresto del fratello Marco ‘o Bodo e scampato a un agguato nel novembre 2016, Roberto Scala, 41 anni, e Moreno Cocozza, 31 anni. E ci sono quelli accusati di aver fatto parte del gruppo di fuoco: Davide Principe, Antonio De Martino e Antonio Autore, rispettivamente 38, 28 e 24 anni. Gli altri sono: Giuseppe Borriello, 29 anni, Lino Carbone, 20 anni, Francesco De Bernardo, 28 anni, Luigi De Liguori, 40 anni, Giuseppe De Martino, 27 anni, Alessio Esposito, 23 anni, Michele Gentile, 25 anni, Domenico Limatola, 26 anni, Giuseppe Napolitano, 37 anni, Giovanni Ottaiano, 38 anni, Roberto Pane, 33 anni, Nicola Pizzo, 36 anni, Fabio Riccardi, 34 anni, Vincenzo Scala, 49 anni, Gennaro Sorrentino, 39 anni, e Nunzio Daniele Montanino, 41 anni.
Sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio, estorsione. Grazie anche alla collaborazione dei due nuovi pentiti del clan, Ciro Niglio e Rocco Capasso, sono stati ricostruiti l’omicidio di Salvatore Solla detto Tore ‘ o sadico e il ferimento del suo amico Giovanni Ardu. Dall’inchiesta è emerso che l’omicidio del 23 dicembre 2016 fu organizzato da Luigi De Micco, Antonio De Martino fu l’esecutore e Alessio Esposito e Davide Principe presero parte alla pianificazione e poi incendiarono il furgone usato. Solla pagò con la vita il rifiuto a pagare il pizzo sui proventi della piazza di spaccio che gestiva al Lotto 0 di Ponticelli.

Dei due nuovi pentiti  il primo ad aver deciso di passare dalla parte dello Stato e’ stato Ciro Niglio, 34 anni, mentre l’altro e’ Rocco Capasso, 56 anni. I due hanno aiutato i pubblici ministeri della Dda a ricostruire il ruolo dei ras che controllano gli affari criminali nella zona orientale della citta’ di Napoli. “La vera mente del gruppo e’ Luigi De Micco.
“Ci siamo incontrati piu’ volte e quando e’ stato ucciso Ciro Valda e’ venuto a darci le condoglianze dicendo che si sarebbe messo a disposizione – ha spiegato Niglio, ex killer del clan Amodio-Abrunzo di Barra, scissionisti del gruppo dei Cuccaro, in un verbale del 24 maggio scorso – Luigi ci disse che si erano allontanati dai Cuccaro perche’ non sopportavano l’idea che il clan fosse retto da Michele che era un ex pentito e che non avrebbero ‘invaso’ Barra fino a quando c’eravamo noi”.
Rocco Capasso, esponente attuale dei De Micco, ha iniziato a collaborare il 5 giugno scorso e sin dalle prime dichiarazioni, dopo aver ammesso la sua partecipazione all’organizzazione e averne delineato l’organigramma e i ruoli ricoperti da ogni singolo affiliati, ha confermato il modo nel quale tutti i boss si parlavano tra loro
. “Con schede telefoniche protette” e i codici, rivela. “Ognuno di noi aveva soprannomi e con ognuno di noi ci parlavamo con frasi delle quali solo noi conoscevamo il significato”, dice. Per anni ha vissuto con una pensione di invalidita’ poi ha deciso di affiliarsi. “Un gruppo che ha saputo imporsi con metodi efferati, ovvero con omicidi, sequestri di persona, gambizzazioni, estorsioni, ha saputo imporsi nel quartiere e ha saputo mantenere la propria forza anche in seguito all’arresto dei capi e di molti degli affiliati, non esitando a ricostituirsi e rimodularsi assoldando nelle proprie fila giovani leve provenienti dalla criminalita’ comune o dal gruppo locale nemico dei D’Amico”, ha scritto il gip Tommaso Miranda che ha firmato l’ordinanza cautelare.

 

(nella foto insiene con Luigi De Micco arrestato, da sinistra Antonio De Martino, Rocco Capasso, Davide Principe, Alessio Esposito, Nicola Pizzo, Giuseppe Borriello)

 

 

Ultime News

TI POTREBBE INTERESSARE
NEWS

Ex killer pentito arrestato a Roma, chiuse indagini sull’omicidio di Siani.

Arrestato ex killer e camorrista pentito a Roma Salvatore Migliorino,...

Chiesti sei ergastoli per i boss dell’organizzazione criminale di Gomorra per otto omicidi commessi.

Processo contro i boss della seconda faida di Scampia Nel...

Scimmia e violenze in carcere: la mia testimonianza contro gli abusi

Violenze nel carcere: le testimonianze al maxi-processo Proseguono le testimonianze...

Processo per estorsione a Gennaro Morgillo, uomo che uccise il padre vittima della Camorra: chiesto il giudizio.

Accusa di estorsione ai danni di Francesco D’Angelo Il ras...