La Vinella Grassi aveva la ‘black list’ degli Abete Abbinante. I NOMI ELENCATI DA ROSARIO GUARINO

Avevano stilato una vera e propria black list quelli della Vinella Grassi durante la terza faida di Scampiacontro gli Abete-Abbinante-Notturno. E’ stato l’ex reggente Rosario Guarino detto Gio Banana a fare i nomi ai magistrati della Dda parlando dell’omicidio di Roberto Ursillo, uomo di fiducia del boss Arcangelo Abete. Parlando appunto dell’omicidio Ursillo, il pentito ha spiegato: .”..Era nella lista degli obiettivi da colpire, così come altri componenti al clan Abete-Abbinante; tra cui Arcangelo Abbinante, Pasquale Riccio,  Cariello Giovanni o’ brigante, Esposito Giovanni o’ muort,  Baldassare Salvatore , Montanera Giuseppe “Pippet”,  Aprea Raffaele, Armando Ciccarelli, Raffaele Abete poi ucciso; Ciro Abrunzo , poi ucciso, Ciletti che gestiva la piazza del Cariello, poi ucciso; i fratelli Raia, Totti, Valerio Caiazzo, l’altro Valerio, Vitale; quello che partecipĂ² all’omicidio di Lino Romano; Raffaele Notturno o’ pazzo fratello di Vettorio, e Carlo Alberto Cipoletta..”. Questo perchè prima Arcangelo Abete e poi Arcangelo Abbinante avevano messo in atto una vera e propria strategia omicidiaria. Non a caso lo stesso Guarino ha raccontato: “Alla fine io e LEONARDI capimmo il gioco di ABETE che era quello di metterci l’uno contro l’altro, ci voleva anche ammazzare tutti…”. Questi racconti sono contenuti nelle 147 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare  firmate dal gip Francesco de Falco Giannone e che due settimane fa  ha portato in carcere una dozzina tra boss e gregari della Vinella e degli Abte-Abbinante. E a  proposito della strategia omicidiaria degli Abete, l’ex killer di quella famoglia criminale,ovvero pasquale Ricco, pure lui pentito da anni ha spiegato quale era il gruppo di fuoco del clan pronto ad entrare in azione: “.. Il gruppo di fuoco della famiglia ABBINANTE era composto da Abbinante ARCANGELO, di Antonio, da Abbinante GENNARO, di Guido; Carriello Giovanni, DE FALCO Alessandro, Giovanni GELSOMINO detto mille lire, in un secondo momento sono subentrati BASTONE Antonio, CIPOLLETTA Carlo Alberto, NANDO, ossia persone che prima erano state a Mugnano per conto del gruppo Abete Abbinante, poi vennero cacciate da lĂ  ad inizio faida e stavano tutti nella 167, dormendo ai Puffi mentre IAZZETTA Biagio o’ muort stava nello Chalet BakĂ¹, casa intestata ad un fabbro a nome PEPPE.. Questo gruppo di fuoco vennne costituito all’inzio della faida, che io faccio risalire all’omicidio di Lello Bastone…”. Ma per capire come si sviluppĂ² la terza faida di Scampia sono fondamentali le dichirazioni del boss pentito Antonio Leonardi detto o’ chiappellone  dal quale si precipitarono tutti subito dopo il duplice omicidio di Raffaele Stanchi, detto Lello Bastone, gestore delle piazze di spaccio del Lotto P e delle Case dei Puffi per conto degli Abate trovato carbonizzato nei pressi di Melito insieme al suo parente e guardaspalle Luigi MontĂ². Ha raccontato Antonio Leonardi: ” …Verso le 17,00-18,00 arrivĂ² GUARINO Rosario, mentre gli Abete Abbinante si stavano convincendo della giustezza della mia tesi, ossia che i responsabili erano i MALLARDO. Guarino Rorsario, era da solo; vedendo anche gli Abete Abbinante lì, era un po ‘ agitato. Io misi subito in mezzo il discorso: Rosà  hai visto le conseguenze di quell’omicidio TRIPICCHIO? E Guarino si rilassĂ², anche se non sono certo che avesse compreso subito che io avevo capito che erano stati loro. Rimanemmo tutti insieme nella villetta di DI GENNARO Antonio sino alle 23 circa; poichĂ© era il periodo in cui cercavo un chiarimento con Guarino Rosario, anche per screzi che avvenivano tra i nostri nel Lotto G, tenni la parte della responsabilitĂ  dei Mallardo per l’omicidio STANCHI-MontĂ². Alla fine chiesi a Rosario Guarino ed a RICCIO PASQUALE di restare a cena. Paqaule se ne andĂ² e Guarino rimase e fu l’occasione per chiarirmi con Rosario Guarino. Nel passeggiare insieme verso casa mia, chiesi al Guarino di vuotare il sacco. Ci sedemmo a tavola e vedevo che Guarino non parlava. Così gli suggerii di non spostarsi mai con Mennetta Antonio e Magnetti Fabio. Guarino allora mi disse: OK, ti devo dire che so che ci vogliono ammazzare e vogliono ammazzare anche te. Ci siamo dunque confidati i nostri sospetti sugli Abete Abbinante, accordandoci sul fare in modo che questi non sapessero o capissero che noi eravamo al corrente di tutto…”.

Renato Pagano

10.continua

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