La terza faida di Scampia, Mennetta disse ai Leonardi: ‘Ora noi e voi siamo una cosa’

Ci sono anche le dichiarazioni di Felice Leonardi, figlio del boss Antonio detto Chiappellone, tra i racconti inediti della terza faida di Scampia contenute nelle 147 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata il mese scorso dal gip Francesco de Falco Giannone e che ha portato in carcere i boss della Vinella Grassi e delle famiglie Abete Abbinante protagonisti di quella faida. Felice Leonardi parla di quello che accade subito dopo l’omicidio di Rosario Tripicchio:

“…Non so perché ABBINANTE Arcangelo ed ABRUNZO Ciro fecero questo omicidio a Giugliano. Mio padre mandò AURILIO Salvatore e VANACORE Alfonso, Fofò,, due nostri affiliati, da TYSON, il nipote di GENNARO o’ Muntato, esponente principale dei Licciardi-Mallardo, che sono una cosa sola. Si pensava che loro entrassero nella questione perchè dove venne commesso l’omicidio TRIPICCHIO è zona dove abitano esponenti di spicco dei MALLARDO. Oltre al fatto che senza autorizzazione del clan referente di quella zona non si può commettere un omicidio nel loro territorio…Da noi in una nostra casa in via Cupa Arianova fu fatto un incontro tra mio padre, Tyson, Gennaro o’ Muntato, ESPOSITO Giovanni altri e GUARINO Rosario; io non ero presente e mio padre mi raccontò poi che Gennaro o’ Muntato disse che loro non ne sapevano nulla e che avremmo dovuto guardare tra noi. Mio padre iniziò a pensare alla mano della Vinella nell’omicidio STANCHI ma Guarino negava e, insieme agli Abbinante, sosteneva che allora erano stati gli Amato Pagano. La sera stessa o al massimo il giorno dopo, Guarino Rosario si fermò da mio padre per cena e affrontarono tutti gli argomenti sul tappeto; si chiari tutto quello che era successo, tra cui le discussioni al L01TO G, i tranelli degli ABETE e degli ABBINANTE, e si decise di costituire un ‘unica alleanza tra Leonardi e Vinella Grassi; infine Guarino Rosario disse che avrebbe parlato di questo con MENNETTA Antonio e MAGNETII Fabio, perché tale decisione doveva essere presa all’unanimità. Tanto è vero che Mennetta e Magnetti non erano del tutto convinti e, a sera tardissima si presentò da noi FRATE Salvatore, o’ paparaciano, che chiese a mio padre se poteva andare nella Vinella perché Mennetta Antonio e Magnetti Fabio volevano parlare con lui. Mio padre mandò me e IORIO Gennaro nella Vinella. All ‘incontro c’era la Vinella al completo: si svolse nella sauna del covo di Guarino Rosario e e ‘erano: Guarino Rosario, Magnetti Fabio, Mennetta Antonio, ACCURSO Umberto , GIUGLIANO Gianluca, MARINO Gaetano, manomozza, FRATE o’ paparaciano, ARUTA Luigi Pilotino; ancora c’erano o’ gemello, Mario PACCIARELLI. Mi parve strano di trovare lì Gaetano Marino e Giugliano Gianluca, che erano stati cacciati dalle Case Celesti.
Menneta Antonio mi chiese per prima cosa:  E’ vero che gli Abete abbinante vi duicono ke stesse cose contro di noi che dicono a noi contro di voi? ossia che noi vi gogliamo uccidere, mentre a noi dicono che voi ci volete uccidere? Io risposi di sì e dissi tutto quanto gli ABETE ABBINANTE dicevano di loro,
Mennetta Antonio mi chiese anche se era vero che Abrunzo Ciro,  Arcangelo Abbinante, Pippett e Mariano Abete erano venuti armati da noi contro di loro, ed io risposi di sì. Mennetta allora indicò Giugliano Gianluca e mi disse che Il Piccione era diventato un loro fratello. Poi disse ‘da ora in poi siamo una sola cosa’. Intendeva anche Marino Gaetano e Gianluca Giugliano, ma non Manganiello Roberto e Marino Angelo, che in quel periodo avevano cacciato il Mekkey dalle Case Celesti e si erano schierati con gli Abete- Abbinante…”.

Renato Pagano

16.continua

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