I boss del clan Moccia mandavano gli ordini dal carcere con i pizzini. I TESTI DEI BIGLIETTI INTERCETTATI

I senatori del clan Moccia passavano gli ordini dal carcere attraverso i “pizzini” che consegnavano ai familiari durante i colloqui. E’ quanto emerge dallle 736 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Tommaso Parrella due settimane fa e che ha portato in carcere i vecchi e i nuovi capi della potente cosca di Afragola. Nell’ordinanza indaffti viene riporato la vicenda relativa al sequestro di ben 4 pizzini operati ai danni di Maria Favella, figlia di Francesco capozona di Arzano, condannato a marzo del 2016 a 26 anni di carcere. I due non immagivano di essere intercettati in carcere e il boss preannunciava la consegna: “… dentro i fazzolettini, la dentro ci stanno i biglietti! … “, indicandole anche i relativi destinatari “… là dentro ci stanno i biglietti, uno per te, uno per tua sorella Rita, un altro per Mimmuccio ‘o fraulese ed uno per Ciruzzo.. … e leggendo questo altro foglietto che dovrai far recapitare al suddetto Ciro fìglio della signora Carmelina potrai capire tante cose. Come sempre dopo avergli letto il taglietto e fatto capire bene le cose brucialo ok!”. Ebbene, nel biglietto indirizzato al sudetto Ciruzzo ( identificabile in Casone Ciro – figlio di Forte Carmela – all’epoca reggente del territorio di Arzano in sostituzione dello stesso Favella ndr)che il boss, oltre ad impartirgli alcune direttive in ordine alla gestione del territorio controllato  “… il marito di mia figlia fin quando non intacca le cose tue attraverso le quali provvedi al mantenimento dei compagni in carcere ha tutto il diritto di svolgere la sua attività … … chiamati le persone incaricate di gestire le nostre cose ad Afragola e Casoria e digli che devono darti pure loro i soldi per pagare gli avvocati … “, lo invitava a sottrarsi alle ingerenze di Angelino Michele (figlio del boss Angelino Giuseppe), Scafuto Salvatore (ora collaboratore di giustizia) e Castiello Giovanni (reggente del gruppo di Afragola per conto di Tuccillo Gennaro) e a seguire esclusivamente le indicazioni di “Modesto” e “quell’altro lontano 200 Km. Non devi dare spiegazioni a nessuno e né tantomeno ai .figlio di Peppe, il genero di Gennaro e pure a Tor a ‘ carogna, ai momento fuori ci sono solo due persone dalle quali accettare consigli e sono Modesto e quell ‘altro lontano 200 km”, (identificati dalla Dda in Modestino Pellino e Luigi Moccia Luigi il quale, una volta scarcerato, aveva trasferito i propri interessi a Roma, distante da Napoli circa 200 Km, appunto).
A conferma della correttezza di tale identificazione, tre mesi dopo venivano intercettate due conversazioni tra presenti all’interno dell’abitazione di Modestino Pellino: nella prima Angelo Pezzullo  (capozona di Frattamaggiore) informava il reggente del clan del fatto che il suo nome e quello di “Gigino che sta a Roma” erano contenuti nei biglietti sequestrati alla figlia del Favella e che gli stessi erano indicati come i capi dell’organizzazione in contestazione; nella seconda Alfredo Barile ( reggente dell’articolazione di Frattaminore), informava il Pellino che “Gigino Moccia” stava “come il pazzo” ed aveva disposto la distruzione di qualsiasi “imbasciata” che gli fosse pervenuta tramite bigliettini ed il Pellino, condividendo la rabbia del capoclan, confermava “di essere stato messo anche lui nel calderone”.
Dunque Luigi Moccia, venuto a conoscenza del sequestro dei pizzini, aveva intuito le conseguenze negative che i riferimenti indiretti, ma pregnanti – da parte del boss Favella – all’attualità della sua leadership avrebbero potuto avere sua strategia di allontanamento e inabissamento intrapresa dal proprio nucleo familiare, ragion per cui aveva adottato immediatamente adeguate contromisure per il futuro.
La conversazione intercettata nell’abitazione di Nettunro dove si era trasferito Modestino pellino e dove sarà ucciso qualche mese più tardi è tra lo stesso Pellino, Angelo Pezzullo e Corrado Polizzi. Ecco il testo della trascrizione contenuta nell’ordinanza:

Pezzullo Angelo: HANNO INTERCETTATO PURE I COSI … (rumore di apertura porta)
Pellino Modestino: alla faccia del cazzo!
Pezzullo Angelo: ALLORA LA FIGLIA (FAVELLA Maria) DICONO CHE L’ARRESTANO!
Pellino Modestino: … (incomprensibile) …
Pezzullo Angelo: È USCITO IL NOME TUO!
Pellino Modestino: IL NOME MIO PROPRIO? IL NOME MIO?
Pezzullo Angelo: … (incomprensibile) .. .
Polizzi Corrado: … (incomprensibile) .. .
Pezzullo Angelo: DEVO DAR CONTO SOLO A DUE DI LORO: MODESTINO E QUELLO CHE STA A ROMA!  .. LE GUARDIE DI CASORIA E CASTEL CISTERNA DICE:iMODESTINO È PELLINO MODESTINO, NETTUNO, VIA EHI! E QUELLO CHE STA A ROMA È GIGINO (MOCCIA Luigi)!! … (incomprensibile) … CHE TU SEI PROPRIO IL NUMUERO UNO (riferimento all’analisi fatta dai Carabinieri circa l ‘identificazione dei soggetti indicati in unno dei pizzini. In particolare, l’identificazione di Pellino Modestino e Moccia Luigi).
Pellino Modestino: mannaggia
Pezzullo Angelo: TU SEI IL NUMERO UNO, TU SEI QUELLO CHE COMANDA TUTTO COSO PERCHÉ Pellino Modestino: (incomprensibile) …
… omissis …
Pezzullo Angelo: Mimmuccio ò Fraulese (RUSSO Domenico), Tanuccio (CENNAMO Antonio) … (incomprensibile) … questa imbasciata … (icomprensibile) COMUNQUE UN MACELLO IN QUESTI BIGLIETTI, UN MACELLO!! … (Icomprensihile) …
Pellino Modestino: ma come è uscito pure il nome mio’! disse che comunque non era niente di compromettente
Pezzullo Angelo: ma no nel … (incomprensibile) … a te nella … (incomprensibile) … il colloquio nella stanza disse: tu non devi … (incomprensibile) … nessuno solo due di loro … (incomprensibile) E QUELLO CHE STA A ROMA. QUELLO CHE STA A ROMA LO HANNO lDENTIFICATO IN
Polizzi Corrado:ah, nel bigliettino ci sta scritto “O’ Piccirillo”
Pezzullo Angelo: no, niente proprio!
Polizzi Corrado: no’!
Pezzullo Angelo: niente ! il bigliettino lo hanno trovato … (incompre11sibile) … l ‘intercettazio11e del colloquio e pure della stanza, è uscito il nome MODESTO (Pellino Modestino) … (incomprensibile) … Casoria, Giordano (maresciallo Giordano) il c… (tra gli estensori dell ‘informativa dei CC di Castello di Cisterna )
Pellino Modestino:quel c… di GIORDANO
Pezzullo Angelo: GIORDANO! Dice per me Modesto
Pellino Modestino: Modesto? io mica mi chiamo Modesto, io mi chiamo “Modestino”!!
Pezzullo Angelo:… (incomprensibile) … stava un po’ come si dice?
Pellino Modestino: … (incomprensibile) … che devo fare più? Sto qua Angioletto
Pezzullo Angelo:… (incomprensibile) … comanda tutto coso
Pellino Modestino: Angioletto, io sto malamente, sto soffrendo, non sto vivendo, non vivo. Hai capito cosa me mi hanno bloccato sto fatto qua. Quello era sbloccato..”.

 

Antonio Esposito

10. continua

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