Droga dalla Colombia: per la Dda, Luigi Teatro non è il finanziatore dei tre clan

La Dda di Napoli ha già firmato l’avviso di conclusioni delle indagini per 23 dei 28 indagati dell’inchiesta sul traffico internazionale di droga gestito da una consorteria di tre clan e che la scorsa settimana ha portato in carcere 17 persone mentre altri 4 risultano ancora latitanti. Ma a sorpresa nell’elenco degli indagati non figura l’unico pezzo da novanta dell’inchiesta ovvero Luigi Teatro (consuocero del boss Raffaele Amato a’ vicchiarella, uno dei fondatori degli Scissionisti del  clan Amato-Pagano, visto che Raffaele Teatro, figli di Luigi e in carcere per traffico di droga ha sposato Valentina Amato, figlia del boss) ufficialmente titolare di un pizzeria che si trova tra Arzano e Casandrino e che secondo il gip era il “sovvenzionatore” e il “bancatore” di alcune partite di cocaina del gruppo al cui vertice figurano Daniele De Matteo, Pasquale Scognamillo detto bombò parente dei De Micco di Ponticelli e Gaetano Teatro, nipote di Luigi appunto. Il  gip Roberta Zinno nel rigettare la misura cautelare nei confronti di Luigi Teatro aveva spiegato che le telefonate intercorse tr il nipote Gaetano e Pasquale Scognamillo Bombò in cui si dice (Bombò: “ma con lo zio come sei” rimasto là”· Teatro Gaetano: “i soldi non me li ha dati”), “tale compendio· non appare sufficiente a delineare uno specifico ruolo dell’indagato all’interno della struttura associativa qui scrutinata e a qualificarne il contributo in termini di efficacia causale rispetto alla realizzazione degli scopi sociali. La mozione cautelare nei confronti di Teatro Luigi deve, dunque, essere rigettata”. Se c’è un finanziatore quindi questo non è, almeno dagli esiti di questa indagine, Luigi Teatro. La chiusura indagine riguarda anche i quattro latitanti ovvero (De Martino Salvatore, 39 anni, De Matteo Antonio, 40 anni fratello maggiore di Daniele; Venerusio Davide, 31 anni; e Nocella Gustavo,53 anni considerato il tramite con il caratello dei trafficanti colombiani) e oltre ai tre capi coinvolge quindi  Valter Alfredo Busiello e la moglie Antonietta Scarpa (che facevano da corrieri) Giuseppina Capozzi, detta Giusy, (moglie di Bombò), Giuseppe Criscuolo, Ciro De Cesare, uno dei collaboratori diretti dei tre trafficanti, Veronica De Crescenzo, (moglie di Gaetano Teatro), Antonio Grossi, (pusher di Cassino) Raffaele Incarnato, Adolfo Mariotti, Antonio Piccolo, Ciro Scognamillo, Pasquale Scognamillo detto “Lino ’o Serafino”,( i due fratelli di Bombò) Giuseppe Sito, Nunzio Todisco, Davide Adolfo Trotta, (pusher di Fondi in provincia di Latina), Salvatore Uvale (addetto al trasporto dei carichi di droga) e Davide Veneruso. Le altre quattro persone per le quali la Dda non richiede il processo sono Clotilde De Martino (madre dei fratelli Scognamillo), Claudio Emmauso, Antonio Menna e Pasquale Tavano.

 

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