Restano in carcere ben 39 dei 42 arrestati nel maxi blitz contro il clan Moccia del mese scorso che ha decapitato i nuovi vertici e tutti gli affiliati di primo piano della potente cosca di Afragola e dei comuni a Nord di Napoli. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Napoli che ha confermato il carcere per il “Papa”, Luigi Moccia, il boss che dal suo esilio “dorato” ai Fori Imperiali a Roma comandava su tutto e su tutti come hanno raccontato nelle 736 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Tommaso Perrella, numerosi pentiti. Provvedimento analogo ha riguardato anche la sorella Teresa, il marito di quest’ultima, Filippo Iazzetta, che giร era in carcere per una precedente inchiesta. E poi l’uomo di fiducia del boss ovvero l’insospettabile commerciante di gioielli Domenico Liberti detto Mimmo o’ gioelliere o “Oro in’ che non solo riciclava i soldi del clan ma era l’unico che parlava direttamente con Luigi e che portava tutte le imbasciate del boss ai senatori sui territori di competenza. resta in carcere anche il poliziotto corrotto Salvatore Zimbaldi detto o’ chiattone che forniva al clan le notizie riservate sulle indagini e veniva utilizzato anche come testa di legno in alcune attivitร commerciali e per “scortare” un insospettabile parroco a portare capitali illeciti all’estero. Gli indagati dell’inchiesta sono complessivamente 78. La vedova nera Anna Mazza ossia la mamma di Moccia, che pure figurava in questa inchiesta con un ruolo di primissimo piano, รจ deceduta alcuni mesi fa.