Omicidio di Ciro ‘o samurai a Ponticelli, un testimone: ‘Non riuscì più a pagare il pizzo ai De Micco e fu ucciso’

Il clan De Micco “Bodo” di Ponticelli sarebbe anche dietro l’omicidio di Ciro D’Ambrosio ‘o samurai, un contrabbandiere che gestiva due bancarelle di sigarette ucciso il 24 marzo 2015. Anche per il suo omicidio non ci sono indagati, ma il contesto in cui è avvenuto il crimine conduce sempre al clan De Micco secondo gli inquirenti. La vittima pagava il pizzo sia ai D’Amico che ai “Bodo”, ma un certo punto non ce la fece più a restare al passo con i pagamenti e chiese una dilazione, che gli sarebbe stata rifiutata secondo il racconto di un amico e socio in affari. La circostanza e il racconto sono contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare che il mese scorso ha sgominato il clan dei Bodo.
“Ciro – ha messo a verbale l’uomo – gestiva due bancarelle: una in via Madonnelle, e l’altra in via Mario Palermo. dal momento in cui ho iniziato a collaborare con lui per la gestione della bancarelle ho saputo che doveva pagare delle quote ai due clan presenti su Ponticelli. E precisamente  700 euro al mese ai “Bodo per la bancarelle di via Madonnelle e per quella in via Mario Palermo versava 800 euro ai D’Amico. Fin quando la fornitura di sigarette era costante, riusciva a pagare entrambi i clan senza mai lamentarsi. Poi per la crisi del contrabbando si è visto costretto a chiudere la bancarella di via Madonnelle e quindi a non poter più pagare i De Micco. Più volte mi aveva confidato di temere violente ritorsioni da parte dei De Micco. Sono sicuro che non ha più pagato i De Micco nonostante le loro continue sollecitazioni pur non esistendo più la bancarella in via Madonnelle. I De Micco infatti sostenevano che comandavano loro a Ponticelli e non i D’Amico. Pochi giorni prima dell’omicidio fu convocato dai vertici dei De Micco e quando tornò lo vidi preoccupato perché gli era stato intimato di pagare la quota che serviva per il mantenimento dei carcerati”.
La sera del 25 marzo del 2015 mentre Ciro D’Amborsio ‘ o samurai è vicino alla bancarella in via Mario Palero insieme con il suo socio arriva una Fiat Punto con i killer a bordo. D’Ambrosio intuisce il pericolo e cerca di scappare ma viene raggiunto e ucciso dai sicari. Il socio nel frattempo era riuscito a mettersi al riparo ma un proiettile aveva centrato anche un migrante del Bangladesh in attesa del bus alla fermata.

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