Camorra, ora a Ponticelli girano le ronde armate dei clan per ‘difendere i territori’

E’ una guerra anche di nervi quella in atto a Ponticelli tra i vari clan della camorra consorziati e i reduci del clan De Micco. Non solo stese e agguati ma anche minacce sui social, avvicinamenti a familiari e amici. E inoltre le ronde armate delle due fazioni che girano per Ponticelli alla ricerca di obiettivi da colpire ma anche per marcare il territorio e non far “entrare” i nemici. E’ una difesa strenua delle posizioni, che poi sono le fruttuose, economicamente parlando, piazze di spaccio da parte dei “Bodo”. Il blitz del mese scorso nei confronti di vertici e gregari dei Tatuati, in attesa delle decisioni del Riesame, ha messo in ginocchio la cosca che era retta da Luigi De Micco.
E il giorno dopo è partito l’attacco di quelli che erano stati messi nell’angolo dallo strapotere criminale dei Tatuati. A cominciare dalla “Tigre”Michele Minichini, oggetto di un attentato andato a vuoto lo scorso 2 dicembre in via Figurelle come ha raccontato il pentito Rocco Capasso. Anche Bruno Mascitelli è stato costretto all’esilio nella zona di Brusciano perché oggetto di un agguato andato a vuoto nella zona del “Connolo” a Poggioreale il 4 dicembre del 2016. E ora i Minichini alleati con i Schisa, con l’appoggio dei Mascitelli, ma anche dei Mammoliti-Baldassare e dei De Luca Bossa, degli Aprea di Barra e Rinaldi di san Giovanni a Teducccio per finire con il gruppo dei Solla che debbono vendicare l’omicidio dello scorso anno di Salvatore Solla ‘o sadico, si sono uniti in un unico cartello per mettere fine in via definitiva al clan dei De Micco. Ogni giorno le forze dell’ordine ricevano segnalazioni di ronde armate in giro per il quartiere o si stese senza però trovare riscontri. L’ultima risale a tre giorni fa.
Il raid sarebbe avvenuto a poche decine di metri dalla parrocchia di San Rocco, in via Luigi Crisconio. In molti avevano segnalato gli spari, almeno cinque. Gli uomini della polizia Scientifica sul posto però non hanno recuperato alcun bossolo. E’ probabile che gli autori della stesa abbiamo utilizzato un’arma a tamburo e una pistola caricata a salve. Quella è zona considerata sotto l’influenza dei De Micco. E da quella sera la presenza in strada delle ronde armate si è intensificata.

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