Manifesti funebri abusivi a Scafati: nuove accuse all’ex sindaco e ai responsabili delle due imprese

Scafati. Manifesti funebri abusivi e mancato versamento dei diritti per le affissioni: nuove accuse per l’ex sindaco Angelo Pasqualino Aliberti, il suo staffista Giovanni Cozzolino e per il responsabile dell’area economico finanziaria del Comune di Scafati, Giacomo Cacchione ai quali è stato recapitato un avviso di conclusione delle indagini insieme ai responsabili delle due agenzie di pompe funebri che operano sul territorio: l’Eternità e Cesarano. I tre sono accusati di abuso d’ufficio, aggravato dall’articolo 7, cioè per aver agevolato le due imprese concorrenti, ritenute vicine – la prima – al clan Matrone, la seconda al clan D’Alessandro di Castellammare.
Il sostituto procuratore della Dda, Vincenzo Montemurro, ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini agli indagati – notificato ieri – dagli uomini della sezione Dia di Salerno guidati dal colonnello Giulio Pini e dal capitano Fausto Iannaccone.
Insieme all’ex sindaco, a Cozzolino e Cacchione sono finiti nel registro degli indagati Giuseppina Ametrano, 50 anni di Boscoreale, legale rappresentante della Eternità srl, Alfonso e Catello Cesarano di Castellammare, all’epoca legali rappresentanti della ‘Cesarano Nicola Pompe funebri’.
Secondo l’accusa Aliberti, Cozzolino e Cacchione non avrebbero impedito alle due imprese funebri di affiggere i manifesti mortuari in spazi non consentiti e quindi evitando che pagassero i tributi dovuti procurando alle ditte un vantaggio economico. Inoltre, l’ex staffista Giovanni Cozzolino avrebbe, per i favori prestati, beneficiato di un funerale gratis per un suo congiunto defunto, Francesco Gallo, effettuato con la ditta l’Eternità.
La questione è emersa durante le indagini che la Dda di Salerno ha svolto sull’amministrazione di Scafati e sui legami che esponenti politici hanno avuto con i referenti del clan Ridosso-Loreto, nell’ambito della quale Aliberti e Cozzolino sono indagati per scambio di voto con Gennaro, Luigi e Andrea Ridosso Ridosso, Alfonso Loreto, l’ex consigliere Roberto Barchiesi, Ciro Petrucci, il consigliere regionale Monica Paolino e il fratello dell’ex primo cittadino Nello Maurizio Aliberti.
A supportare le accuse relative alle omissioni e alle agevolazioni alle imprese di pompe funebri, lo scorso anno, sono arrivate anche le dichiarazioni del dirigente dell’area economica, Giacomo Cacchione, che ha rivelato di aver ricevuto pressioni dall’allora sindaco e da Cozzolino affinchè la situazione relativa all’affissione dei manifesti pubblici rimanesse immutata e cioè che i referenti delle due imprese funebri che svolgono il servizio sul territorio non pagassero i tributi dovuti per l’affissione e si attenessero a spazi prestabiliti per la pubblicità dei manifesti funerari.

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