Scafati, Fondo 2010 per i dipendenti: stangata della Corte dei Conti per 22 amministratori

Scafati. Fondo Salario accessorio per il 2010: contestato un danno erariale per 642.160,24 alle casse del Comune. Il sostituto procuratore della Corte dei Conti Luciano Donato ha inviato a 22 tra politici, dirigenti e revisori dei conti l’invito a controdedurre in merito all’elargizione del fondo per l’anno 2010 per il quale la Guardia di Finanza della Compagnia di Scafati ha riscontrato numerose illegittimità. Ruolo primario nelle contestazioni della Corte dei Conti quello della segretaria generale Immacolata Di Saia nella veste, all’epoca, di direttore generale, presidente del nucleo di valutazione, presidente del collegio per il controllo di gestione e presidente della delegazione trattante di parte pubblica. Comprimaria ma non meno importante la figura del sindaco Angelo Pasqualino Aliberti, che a settembre di quell’anno e prima che fosse ripartito il fondo avocò a se – con una nota ai dirigenti – tutte le decisioni sui progetti finalizzati. Quell’anno solo a ottobre dopo un lungo braccio di ferro l’amministrazione stabilì che sarebbero stati pagati con un fondo di 540mila per i dipendenti e 90mila euro per i dipendenti ex Eti, i progetti obiettivo. Ma in quei progetti, identici a quelli dell’anno precedente – è questa una delle anomalie riscontrate – vennero inclusi anche i compensi per gli straordinari. La Corte dei conti, tra le illegittimità riscontrate, ha sollevato proprio la questione straordinari sostenendo che il compenso per produttività e progettualità non può essere usato per compensare prestazioni di lavoro straordinario. Nel corso delle indagini dei finanzieri, i dirigenti sentiti, e in particolare la segretaria generale ha provato a scaricare tutta la responsabilità sulla parte politica che – secondo quanto riportato nella relazione del procuratore Donato – ‘erano informati dell’anomala gestione del fondo e che tutte le decisioni erano condivise con l’organo di Governo, sindaco e Giunta, che anzi pulsava tale gestione al fine di poter remunerare e gratificare il personale dipendente’. Le contestazioni hanno raggiunto 22 persone in primis il sindaco Aliberti e la segretaria Di Saia – nelle sue molteplici vesti -, insieme a loro i componenti della Giunta, il vicesindaco Giacinto Grandito, gli assessori Stefano Cirillo, Pasquale Coppola, Sabato Cozzolino, Guglielmo D’Aniello, Giancarlo Fele. Ruolo primario anche quello della dirigente Laura Aiello, per aver espresso parere favorevole per la regolarità tecnica della delibera. A questi vengono contestati per intero la somma di oltre 600mila euro. Contestazioni contabili per la metà della somma per i due responsabili del settore finanziario che si succedettero quell’anno Giacomo Cacchione e Emilio Gallo. Contestata la cifra di circa 230mila all’ex dirigente della polizia municipale Carmine Arpaia e al suo successore Alfredo D’Ambruoso. Contestazioni per le somme elargite ad ogni singolo settore per gli altri dirigenti: Anna Sorrentino (26mila euro); Maddalena Di Somma (40mila euro); Antonio Ariano (70mila euro); Andrea Matrone (70mila), Nicola Fienga (51mila); Maria Gabriella Camera (5mila e duecento euro). Contestazioni anche al presidente del collegio di revisione contabile dell’epoca, Luigi Silvestri, e ai componenti Vincenzo Sicignano e Alberto Virtù per la somma di 214mila euro, per non aver svolto il controllo sulla contrattazione collettiva e non aver riscontrato l’illegittima composizione del fondo.

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