Ercolano. Maxi processo ‘Adriatico’ contro il clan Vollaro a Vasto e l’Aquila: 25 condanne e 37 assoluzioni per i 62 imputati accusati a vario titolo di associazione per delinquere e spaccio di stupefacenti. Un mese fa la sentenza dei giudici del Tribunale di Vasto nei confronti della cosca di Ercolano-Portici, insediatasi in Abruzzo. Il collegio presieduto da Bruno Giangiacomo (a latere Fabrizio Pasquale e Stefania Izzi) ha affrontato per la prima volta nella storia del tribunale di Vasto un processo per associazione a delinquere di stampo camorristico. A far partire l’inchiesta che portò al coinvolgimento di 81 persone, le rivelazioni del collaboratore di giustizia, Lorenzo Cozzolino, che rivelò i nomi del sodalizio che aveva trasferito nel Vastese i traffici legati agli stupefacenti. Lorenzo Cozzolino e la moglie Italia Belsole esponenti del clan Vollaro due anni fa hanno snocciolato nomi, fatti e circostanze determinando il rinvio a giudizio di 81 persone. Diciannove (e fra loro i due collaboratori) saranno giudicate al Tribunale de l’Aquila a giugno. Sessantadue sono state giudicate dal tribunale di Vasto. I giudici hanno condannato 25 imputati a pene che vanno da 22 a 7 anni e sei mesi per un totale di 299 anni. La pubblica accusa aveva chiesto un totale di 549 anni di carcere. Sedici imputati sono stati condannati per associazione a fini di spaccio, sei per associazione di stampo camorristico e due per concorso esterno all’associazione. Secondo gli inquirenti, dietro gli incendi dolosi e le sparatorie che si verificarono a Vasto, San Salvo e Gissi, dal 2003 al 2008, ci sarebbe stata la camorra che mirava a governare lo spaccio di droga nell’Abruzzo meridionale.