Nepotismo e appalti: si allarga l’inchiesta sull’Università di Salerno

Fisciano/Salerno. Esposti anonimi e non ricchi di episodi, concorsi, appalti, ma anche amori e tradimenti: dieci anni di vita dell’Unisa raccontati da corvi e non. Nell’inchiesta avviata dalla Procura di Nocera Inferiore, affidata ai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, si stanno ricomponendo i pezzi di un puzzle complicato, fatto di denunce dimenticate, esposti anonimi archiviati, e procedimenti giudiziari aperti, ma mai portati a termine. Tanti gli elementi che i carabinieri stanno cercando di riordinare prima del briefing delle prossime settimane che dovrebbe dare avvio ad altre acquisizioni documentali e alle convocazione di denuncianti e persone informate dei fatti per supportare le prime ipotesi investigative su un giro di favoritismi, sia nelle assunzioni, ma anche negli appalti. Innanzitutto, in questi giorni si mettono insieme i numerosissimi esposti su presunte assunzioni pilotate, gare di appalto, incarichi professionali e bandi di selezione di personale all’interno dell’Unisa. Ognuno dei piccoli dossier, molti dei quali anonimi, altri a firma di sindacalisti – tra questi Antonio Trivelli della Uil – contiene denunce su svariati episodi, molte delle quali relative alla gestione dell’attuale rettore Aurelio Tommasetti, coadiuvato nella direzione dell’Università dal direttore generale Attilio Bianchi. Ma altri episodi riguardano anche l’ultimo periodo della gestione di Raimondo Pasquino, rimasto in carica fino al 2012. Tra gli esposti rimasti senza verifica e ormai troppo vecchi per produrre effetti giudiziari, vi è anche quello – denunciato anni fa – che riguardava l’assunzione come ricercatore alla facoltà di ingegneria di Nicola Pasquino, figlio dell’allora rettore. Era il 2004 e Nicola Pasquino fu scelto da una commissione nominata proprio dal papà, tra sei candidati, cinque di questi dopo aver fatto domanda non si presentarono alle selezioni scritte. All’epoca, Nicola Pasquino aveva 30 anni e al suo attivo zero pubblicazioni. Un espisodio ‘ripescato’ in questi giorni dagli inquirenti ma che non potrà produrre alcun effetto investigativo visto è ormai passato troppo tempo dall’episodio. I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Nocera Inferiore, coordinati dal maggiore Alessandro Di Vico del Nucleo investigativo di Salerno, stanno selezionando i fatti sui quali procedere ad accertamenti più approfonditi. Quelli che apparentemente potrebbero avere risvolti di tipo penale. Innanzitutto, si farà un elenco di concorsi, gare dell’appalto e di bandi indetti da Unisa e che hanno suscitato dei sospetti. Poi, così come si è fatto per l’appalto alla società di lavoro interinale Lavorint spa, si procederà ad acquisire la documentazione relativa che sarà poi analizzata per verificare aspetti di legittimità e legalità. L’attenzione degli inquirenti si concentra, in particolare, sull’ultimo quadriennio. Dalla fine del 2012 in poi. Il sostituto procuratore della Procura di Nocera Inferiore Amedeo Sessa, titolare dell’inchiesta, coordinerà il lavoro dei carabinieri e sceglierà a quale degli episodi finora emersi dare priorità. La piccola task-force, istituita dalla Procura di Nocera Inferiore, dovrebbe accelerare i tempi ed evitare che – com’è accaduto fino ad ora – le denunce cadano nel dimenticatoio. Dopo l’avvio dell’indagine sui lavoratori interinali, pare siano arrivati altri esposti – questa volta sottoscritti – su piccoli scandali e favoritismi all’interno dell’Ateneo salernitano. Altro lavoro per gli investigatori che cercano di racchiudere l’indagine sugli episodi più rilevanti. (r.f.)

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