Il boss pentito: “Così evitai l’incendio del camper di Aliberti”

Consigliere dei “guaglioni” a Scafati, oltre che per gli affari criminali anche per le vicende politiche: Pasquale Loreto era il punto di riferimento del figlio Alfonsino e dei suoi amici Luigi e Gennaro Ridosso. Da lui, in località protetta, andavano spesso i Ridosso, finanche Romolo, il capo del clan. E Pasquale Loreto, oltre a dare consigli criminali “dispensava” anche strategie politiche. Il figlio e i suoi amici facevano riferimento a lui. Nel 2008 Pasquale Loreto viveva in Toscana e Alfonso con i Ridosso andavano spesso da lui, tanto da riferirgli molti particolari della vita sociale e politica della città d’origine. E i consigli di Loreto erano sempre ascoltati. Quell’anno si votava per le amministrative, anche i clan erano in fermento e ognuno aveva i suoi riferimenti politici. “Durante le votazioni del sindaco di Scafati, – racconta Loreto in un verbale del 2011 – loro appoggiavano ed erano molto amici, ci ho parlato anch’io qualche volta al telefono, Lupo: un commerciante di Scafati che sta in politica; loro appoggiavano questo Lupo. Lello Lupo si chiama ed ha una ditta di prodotti ortofrutticoli e che poi non è salito per una manciata di voti mentre durante questa campagna elettorale, il fratello del sindaco attuale, per la campagna elettorale, viaggiava in auto con un membro della famiglia di Francesco Sorrentino, “’o campagnuolo”». Tra i Sorrentino e i Ridosso, in quel momento non correva buon sangue, c’erano stati dei contrasti interni e allora i Ridosso e Alfonsino Loreto avevano pensato bene che la contesa politica – Lupo e Aliberti erano in schieramenti contrapposti – potesse essere un pretesto per affermare il proprio predominio. “I ragazzi vennero da me, comunque mi venivano a trovare anche casualmente, veniva anche Gennaro (Ridosso) e passavano anche per dire cose non illecite. Un giorno – racconta Loreto -, mio figlio con Gennaro mi vennero a trovare e mi dissero che volevano incendiare, durante la campagna elettorale, il camper che il sindaco di Scafati aveva allestito per la propaganda elettorale; mi sembra era con la scritta Pdl vicino e loro avevano deciso di incendiarlo”. Ma Loreto capì che un episodio del genere sarebbe stato disastroso, avrebbe attirato l’attenzione delle forze dell’ordine e ogni sforzo per controllare il territorio sarebbe andato perso. Consigliò ai ragazzi di desistere: “Dissi di no e dissi di ascoltarmi perché, gli dissi: nel momento in cui si incendia il camper del candidato sindaco, succede la rivoluzione con una miriade di carabinieri e, quindi, era una cosa non fattibile”. I Ridosso desistettero. Aliberti fu eletto per la prima volta sindaco di Scafati. Raffaele Lupo in quegli anni era consigliere provinciale con il centrodestra, travolto poi da un’indagine per false fatturazioni con la Scafatese calcio ha lasciato anni la politica. Ma in quegli anni Pasquale Loreto, collaboratore di giustizia dal 1994, era inserito a pieno titolo nel contesto criminale scafatese.

Rosaria Federico

L'articolo Il boss pentito: “Così evitai l’incendio del camper di Aliberti” sembra essere il primo su Cronache della Campania.

Ultime News

TI POTREBBE INTERESSARE
NEWS

Ex killer pentito arrestato a Roma, chiuse indagini sull’omicidio di Siani.

Arrestato ex killer e camorrista pentito a Roma Salvatore Migliorino,...

Chiesti sei ergastoli per i boss dell’organizzazione criminale di Gomorra per otto omicidi commessi.

Processo contro i boss della seconda faida di Scampia Nel...

Scimmia e violenze in carcere: la mia testimonianza contro gli abusi

Violenze nel carcere: le testimonianze al maxi-processo Proseguono le testimonianze...

Processo per estorsione a Gennaro Morgillo, uomo che uccise il padre vittima della Camorra: chiesto il giudizio.

Accusa di estorsione ai danni di Francesco D’Angelo Il ras...